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Economia e medicina: un binomio vincente

La parola economia deriva dal greco oikonomos, ovvero la scienza che studia la gestione, e l’allocazione, delle risorse per il benessere comune.
Intuitivamente, dunque, l’economia non ha nulla a che vedere con la finanza, e la ricchezza, ma concerne, essenzialmente, lo studio dell’organizzazione e allocazione delle risorse economiche.
Il corpo umano, ad esempio, da un punto di vista anatomico e biologico, ha un funzionamento simile alla complessa macchina economica.
Il cervello, intuitivamente, potrebbe essere paragonato alla Banca centrale di un paese che, grazie agli impulsi elettrochimici (istruzioni di politica monetaria), regola e gestisce la politica economica di un paese.
Il cuore, invece, rappresenterebbe il sistema bancario che pompa la liquidità, ovvero il sangue, in tutto il corpo grazie alle vene e alle arterie che, dunque, costituiscono il sistema finanziario.
Le cellule, infine, sono le unità economiche più semplici ed elementari, rappresentanti gli individui e gli agenti economici.
Gli organi, poi, sono la rappresentazione economica delle aziende ed imprese, ovvero strutture economiche intermedie costituite dall’unione di individui (cellule), che assolvono funzioni e compiti ben precisi.
Tutte le cellule e gli organi, infatti, nella struttura anatomica umana concorrono alla creazione dello Stato (corpo umano).
E’ bene rimarcare, inoltre, come ogni cellula (individuo) non sia indispensabile nella sua singolarità, ma assuma connotazione ed identità solo entrando in relazione con altre cellule, creando organi e tessuti.
In economia, dunque, il processo è simile a quanto avviene nel corpo umano a livello anatomico.
Ogni lavoratore, infatti, è utile solo se gode del riconoscimento, economico e sociale, derivante dal suo lavoro.
Per i greci, dunque, l’identità è un dono sociale: potrai anche essere un ottimo medico, ma senza il riconoscimento sociale, da parte della comunità, il tuo lavoro sarà sostanzialmente inutile e la tua personalità non definita.
In economia, poi, ogni individuo svolgerà professioni e mansioni, in linea con le proprie abilità e aspirazioni, a patto che il frutto del suo lavoro venga accettato e riconosciuto dalla comunità di appartenenza.
Un pizzaiolo, ad esempio, saprà di essere un buon pizzaiolo se il frutto del suo lavoro, sostanzialmente, verrà riconosciuto a livello sociale.
Anche in economia, dunque, ogni singolo individuo avrà un’identità frutto, essenzialmente, del riconoscimento sociale da parte della comunità di appartenenza.
Ogni lavoratore, infatti, avrà rilevanza sociale e collettiva, solo se il frutto del suo lavoro sarà socialmente, e collettivamente, riconosciuto.
Anche economicamente, perciò, la collettività precede la singolarità. Un buon funzionamento dell’economia, come per il corpo umano, richiede che tutte le singole unità operino al meglio.
L’economia, così come la medicina, ricerca, nella sua indagine, un sostanziale equilibrio ed una stabilità.
La Banca centrale, ad esempio, gestisce la politica monetaria di un paese e ha, da statuto, l’obiettivo di perseguire la stabilità dei prezzi.
Affinché un’economia possa prosperare è necessario, dunque, che i singoli attori del sistema economico cooperino reciprocamente.
Ciò, sostanzialmente, permette all’economia di raggiungere una condizione di stabilità. La medicina, contestualmente, procede in modo analogo.
Compito del medico, infatti, è quello di studiare, e correggere, eventuali distorsioni, di carattere sanitario, riportandole lungo un sentiero di stabilità.
La pressione arteriosa, infatti, è un indicatore, di carattere medico, che permette di studiare, ed indagare, la quantità di sangue che il cuore immette nel sistema circolatorio.
Una pressione arteriosa elevata, dunque, suggerisce tensioni, e preoccupazioni che, contestualmente, potrebbero innescare ulteriori problematiche a livello sanitario.
E’ importante, dunque, raggiungere, sia a livello economico che medico, una condizione di stabilità. Un’inflazione del 500%, ad esempio, causerebbe tensione e disordine sociale, con incremento della disoccupazione ed un peggioramento della performance economica del Paese.
Analogamente una pressione arteriosa, sistolica, di 150 potrebbe causare infarto del miocardio e ictus, mentre una pressione arteriosa bassa può innescare svenimento, vertigini ecc..
La stabilità, dunque, in economia così come in medicina, è fondamentale per garantire armonia, efficienza e trasparenza al sistema.
Monitorare costantemente gli indicatori, siano essi sanitari o economici, è il compito della scienza medica e della politica monetaria, e la stabilità permette di creare un mondo equilibrato ed in armonia.

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