Direttore Scientifico: Claudio Melillo - Direttore Responsabile: Serena Giglio - Coordinatore: Pierpaolo Grignani - Responsabile di Redazione: Marco Schiariti
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Giurisdizione

Evasione fiscale: ma quanto ne sappiamo veramente?

(Dott.ssa Valeria Gobbin)

Premessa

Il tema dell’evasione fiscale è sempre di moda, ma mai come in questi tempi di manovra fiscale se ne sente parlare. La cosa non stupisce, visto che, sugli introiti derivanti da questa lotta, ormai si fa conto per far “quadrare” i conti dello Stato.

Ma cosa sappiamo realmente intorno a questo argomento?

La relazione che annualmente il Ministero dell’economia e finanze redige sugli esiti delle dichiarazioni dei redditi e sulla lotta all’evasione, ci consente di verificare con dati alla mano molte delle dicerie in materia, confermandole o smentendole, come ciascuno di noi potrà realizzare, anche avendo sotto gli occhi tutti i giorni esempi delle varie categorie di contribuenti, vedendo il loro tenore di vita, magari avendo fruito di qualche sconto sul “senza fattura” e simili. E magari potrà far riflettere circa una revisione dei comportamenti individuali, si conta in meglio, cioè collaborando con lo Stato nell’interesse di tutti.

 

Evasione fiscale: un bersaglio facile, a parole

Come già in passato, anche la manovra economica 2020 contiene disposizioni volte a contrastare l’evasione fiscale e si fa conto su circa 7 miliardi che potranno derivare dal recupero di evasione fiscale per integrare il finanziamento delle misure che il Governo intende attuare.

Si può dire che non c’è stata manovra economica degli ultimi anni che non abbia teorizzato un maggiore impegno nella lotta all’evasione e, da quanto dicono alcuni dati pubblicati, negli ultimi anni ci sono stati dei gettiti aggiuntivi, nell’ordine di quasi una decina di miliardi all’anno, derivanti proprio dalla lotta all’evasione. Si tratta comunque di ben poca cosa se la stima che viene presentata è di una evasione che si attesta sui 190 miliardi di euro all’anno.

Scrivere sul problema della lotta all’evasione si presenta come impresa abbastanza ardua, tanto se n’è già detto e scritto.

Tanti professori, economisti, esperti di vario genere si sono già espressi, con ricette di vario tipo, che sembrano, mentre vengono snocciolate, l’uovo di colombo, ma poi, di fronte a qualche domanda di dettaglio sull’attuazione pratica, emerge che questa non si palesa facile, né indolore da un punto di vista politico, né a costo zero, rendendosi necessarie risorse umane dedicate, tecnologia, formazione.

Ad esempio, quando si invoca il carcere per gli evasori, sembra una misura efficace e facile da mettere in pratica; poi si sente parlare un Magistrato che di queste cose se ne intende, come il Dott. Piercamillo Davigo in una recente intervista su La7, il quale dice che prevedere il carcere per gli evasori è una misura irrealistica. Secondo il Magistrato, è stimato che in Italia ci siano 12 milioni di evasori fiscali, e quindi significherebbe dover fare 12 milioni di processi, a cui poi si aggiunge la considerazione che per andare veramente in carcere occorre venire condannati ad una pena che, al netto di attenuanti e altre riduzioni, sia almeno superiore a quattro anni.

Quindi, quando si parla di carcere agli evasori, come misura dissuasiva, vuol dire intasamento dei tribunali e alta probabilità di arrivare a processi che si concludono con condanne che non comportano la detenzione.

Più efficaci senz’altro, anche perché’ hanno già prodotto dei risultati, le misure di tracciabilità dei pagamenti, di limitazione dell’uso dei contanti, e simili. Eppure, quando si tratta di ampliare queste misure, ci si arena di fronte alla necessità di intervenire per limitare se non addirittura annullare i costi aggiuntivi che derivano agli utenti.

 

Evasione ed elusione dell’imposta: si fa quello che si può!

Non si vogliono ripercorrere qui i motivi per cui da una parte si “giustifica” l’evasione, dall’altra le si dichiara guerra totale a “prescindere”, sapendo che, molto probabilmente, la verità sta nel mezzo, vale a dire che la drastica riduzione del fenomeno richiederebbe di disporre di un sistema fiscale meno pressante anche sotto il profilo degli adempimenti e giungle burocratiche, unitamente a una maggiore incisività nella lotta a chi evade.

Si vuole invece, da cittadini che, magari anche obtorto collo pagano le tasse, andare a vedere, attraverso le informazioni messe a disposizione dal Ministero dell’economia e finanze, chi paga le tasse, come si calcola l’ammontare dell’evasione e, magari, farsi un’idea di chi non racconta la verità.

Chi non condivide le politiche di limitazione dei contanti, di obbligo di fatturazione elettronica ecc., che il governo pone in essere per contrastare l’evasione, spesso si giustifica dicendo che la grande evasione deriva dalle grandi imprese, non dai piccoli imprenditori o lavoratori autonomi.

In realtà, forse occorre distinguere tra capacità delle grandi imprese di utilizzare tutti gli strumenti giuridici possibili, leciti, per aggirare il fisco, e evasione fiscale vera e propria che consiste nel non far figurare il guadagno proprio omettendone la dichiarazione in violazione di specifiche norme fiscali.

Certamente le grandi imprese si possono permettere di pagare profumatamente avvocati, economisti, commercialisti, consulenti fiscali ecc. in grado di massimizzare il buon impiego delle loro risorse economiche, facendo pervenire il minimo possibile alla tassazione, cosa che il piccolo imprenditore non si può permettere perché’ il costo di questi “supporti” non è alla sua portata.

Questa “elusione” delle imposte richiede l’intervento del legislatore, per scovare e sanare gli squarci nella normativa che consentono la sottrazione alla tassazione di importi rilevanti, anche con allineamenti reciproci con le legislazioni degli altri paesi, oltreché’ con forme di collaborazione internazionale finalizzate a fornire dati e informazioni utili allo scopo.

È necessaria pertanto una volontà politica di porre in atto queste misure, la capacità di prevedere e quindi evitare le elusioni della normativa, senza arrivare a scrivere dei testi normativi che nella loro illeggibilità’ diventino poi fonte di scappatoie che si volevano evitare.

In secondo luogo, occorre che il fine diventi un obiettivo comune ai vari paesi, laddove invece oggi si assiste a legislazioni che mirano ad attirare imprese sul proprio territorio, offrendo una tassazione agevolata, accontentandosi di godere in tal modo di una parte limitata di possibili entrate, per cui vediamo imprese che spostano la sede sociale in un paese e la residenza fiscale in un altro. Un esempio a noi vicino la Fiat, che ha traslocato ad Amsterdam la sede legale e il domicilio fiscale a Londra.

Per non parlare poi dei tax ruling, vale a dire anticipazioni in materia fiscale attraverso cui gli Stati comunicano ad una società le modalità con cui verrà calcolata l’imposta sugli utili societari in quello Stato, al fine di invogliare a effettuare investimenti sul territorio: se questi accordi esistono davvero, si tratta di una truffa che lo Stato fa a stesso, diventando il primo trasgressore della propria normativa, a nulla valendo l’obiezione che in tal modo si assicurano posti di lavoro, quote di PIL ecc.. Se dovesse passare, per lo Stato, il principio più vecchio ancora di Macchiavelli, per cui il fine giustifica i mezzi, allora anche i piccoli evasori locali non dovrebbero essere perseguiti, quando attraverso l’evasione garantiscono posti di lavoro che poi a loro volta si trasformano in maggiori consumi e quindi, indirettamente, tasse per lo Stato.

Con un comunicato stampa del 22.3.2018, l’Agenzia delle entrate dovette precisare, in merito ad alcuni articoli che erano apparsi sulla stampa,  che i cosiddetti “tax ruling” sono accordi che violano gli standard internazionali codificati a livello Ocse e di Unione Europea, non stipulabili né mai stipulati dall’Amministrazione fiscale italiana e che gli  accordi previsti nel nostro Paese, così come negli altri Paesi Ocse, rientrano invece nella categoria degli A.P.A. (Advance pricing agreements), presenti in tutte le amministrazioni avanzate e in Italia disciplinati dall’Art. 31 ter del DPR 600/73  “Disposizioni comuni in materia di accertamento delle imposte sui redditi”.  Questi accordi sono finalizzati a fornire certezza preventiva relativamente ai criteri e ai metodi adottati per la determinazione dei prezzi di trasferimento (Transfer pricing).

L’Art. 31 ter sopra citato, intitolato “Accordi preventivi per le imprese con attività internazionale”, è in vigore dal 23.03.2017 e, francamente, la sua lettura lascia spazio al pensiero che, tramite detti accordi, si possano creare le condizioni per invogliare l’investimento nel paese. Significativo in tal senso, che si parli di preventiva definizione in contraddittorio dei metodi di calcolo e la precisazione del periodo di validità degli accordi stessi.

È più difficile invece pensare alla grande impresa che compra e vende in “nero”, perché nella sua complessa organizzazione questi passaggi non potrebbero non lasciare tracce.

 

I dati del Ministero dell’economia e finanze sulle dichiarazioni dei redditi assoggettati a IRPEF

Guardando ai dati forniti dal Ministero dell’economia e delle finanze (MEF) sui redditi 2017 “Statistiche sulle dichiarazioni dei redditi – Analisi dei dati IRPEF”:

  • I contribuenti che hanno assolto all’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi Irpef sono 41.211.336, per un reddito complessivo dichiarato di 838 miliardi di euro; di questi contribuenti, 10,5 milioni di essi hanno una imposta netta pari a 0, in quanto si tratta di dichiarazioni di importi di reddito compresi nelle fasce di esonero dall’Irpef, oppure per effetto delle detrazioni tale da azzerare l’imposta lorda. Se poi si aggiungono anche i soggetti che hanno l’imposta interamente compensata dal bonus degli 80 euro, la somma di coloro che di fatto non versano Irpef sale a 12,9 milioni;
  • Le tipologie di reddito maggiormente dichiarate sono quelle relative al lavoro dipendente (53,5 % del reddito complessivo) e pensioni (30,2%).

Guardando a coloro che pagano, si rileva che:

  • I soggetti con redditi fino a 15000 euro rappresentano il 28% dei dichiaranti;
  • I soggetti con redditi da 15mila a 20mila Euro rappresentano il 17,94%;
  • I soggetti con redditi da 20mila a 26mila Euro rappresentano il 20,37%;
  • I soggetti con redditi da 26mila a 35mila Euro rappresentano il 17,26 %;
  • Tutti insieme costoro versano complessivamente il 44.1% di imposta netta;
  • I soggetti con redditi da 35mila a 70mila Euro rappresentano il 12,85% dei contribuenti, che versano il 27,36%di imposta netta.

Poi abbiamo:

  • I soggetti con redditi da 70mila a 100mila Euro rappresentano il 2,05%;
  • I soggetti con redditi da 100mila a 200mila Euro rappresentano l’1,22%;
  • I soggetti con redditi da 200mila a 300mila Euro rappresentano lo 0,18%;
  • I soggetti con redditi oltre 300mila Euro rappresentano lo 0,12 %;
  • Complessivamente costoro versano il 28,54% dell’imposta netta.

Ancora qualche dato:

  • I contribuenti con redditi prevalenti da lavoro dipendente sono 20.929.435;
  • I contribuenti con redditi prevalenti da pensione sono 13.321.184;
  • I contribuenti imprenditori sono 1.360.329, di cui 30.700 dichiarano un reddito complessivo superiore a 100.000,00 Euro;
  • I contribuenti proprietari di fabbricati sono 1.832.527;
  • I contribuenti lavoratori autonomi abituali con partita iva sono 566.698, di cui oltre 82.500 dichiarano un reddito complessivo superiore a 100.000,00 Euro;
  • I contribuenti che partecipano in società di persone e assimilati sono 1.197.350, di cui oltre 13.300 dichiarano un reddito superiore a 100.000,00 Euro;
  • I contribuenti appartenenti ad altre tipologie sono 1.703.813.

 

Come si misura l’evasione e quanto vale

Il Ministero dell’economia e finanze, sul “Rapporto sui risultati conseguiti in materia di contrasto all’evasione,” ci informa che per la misurazione della dinamica della tax non compliance, vale a dire, grosso modo, del mancato adempimento agli obblighi tributario, il gap tax (cioè la stima dell’evasione fiscale)  elaborato, calcolato come il divario (gap) tra le imposte effettivamente versate e le imposte che i contribuenti avrebbero dovuto versare in un regime di perfetto adempimento agli obblighi tributari previsti a legislazione vigente, rappresenta una proxy dell’evasione fiscale. Si precisa che l’art. 10 bis 1., comma 4, lett. b) della L. 31.12.2009, n. 196, richiama l’utilizzazione di una metodologia di misurazione dell’evasione fiscale contributiva, riferita a tutti i principali tributi e contributi, basata sul confronto tra i dati della contabilità nazionale e quelli acquisti dall’Anagrafe tributaria e dall’Inps.

Dai dati esposti risulta che, per il triennio 2014-2016, si stima un gap complessivo medio per anno di 109,7 miliardi di euro, di cui 98,3 miliardi riferiti a mancate entrate tributarie e 11,4 mancate entrate contributive.

Guadando qualche dato nel dettaglio, si rileva che il mancato incasso di Irpef ascrivibile a lavoro autonomo e impresa, Ires, Iva, Irap, vale 84 miliardi annui, mentre solo per I.M.U. per immobili diversi da abitazione principale, l‘evasione vale 5,1 miliardi annui.

Guardando alla propensione all’evasione, il gap relativo alle entrate tributarie si attesta come media, nel triennio 2014-16, sul 21,9% annuo.; su questo dato, la parte riferibile al gap relativo all’Irpef per lavoro autonomo e impresa, è quantificato nel 68,3%, mentre l’Irpef per lavoro dipendente non dichiarato misura il 3,7%, l’Iva 27,2%, Irap, 21,5%, l’I.M.U. sulle abitazioni diverse da abitazione principale il 26,6%.

Sempre nella relazione del M.E.F. in merito agli “indirizzi sulle strategie per il contrasto dell’evasione”, si legge che tale lotta sarà perseguita attraverso un piano strategico, un’ampia riforma fiscale basata sulla semplificazione delle regole e degli adempimenti nonché’ su una nuova e più efficace alleanza tra contribuenti e amministrazione finanziaria.

Parlare di semplificazione delle regole, sembra più facile a dirsi che a farsi, avendo presente qualcuno degli ultimi provvedimenti legislativi: il riferimento è in particolare al decreto legislativo sul reddito di cittadinanza, che dev’essere letto un po’ alla volta e prendendo appunti, tanto è complicato.

Sul fronte dell’alleanza tra contribuenti e amministrazione finanziaria, nella relazione si specifica che la stessa concerne, tra l’altro, l’introduzione di incentivi fiscali in misura tale da far emergere “un contrasto di interessi” tra le parti.  C’è da contare che vengano messe in campo misure che veramente rendano non conveniente per il consumatore finale colludere con l’evasore, ma il riferimento alla lotteria degli scontrini non fa ben sperare!

 

Conclusioni

Che l’evasione avesse il proprio fulcro nel lavoro autonomo e di impresa non è una novità e i dati sopra esposti confermano una realtà che ciascuno di noi ha l’occasione di riscontrare direttamente frequentemente, nelle varie occasioni per cui può necessitare delle prestazioni di appartenenti a queste tipologie di professionisti.

Molte volte l’evasione è il mezzo attraverso il quale assicurarsi delle entrate che garantiscono un certo tenore di vita che una corretta dichiarazione dei redditi dimezzerebbe. L’evasione è, in tali casi, la spia di una incapacità di fare impresa al livello a cui aspira l’interessato, il quale quindi supplisce a questa sua inadeguatezza con il sottrarre la parte che dovrebbe dare alla collettività, che gli garantisce l’ordine pubblico, la salute, le strade e le infrastrutture anche attraverso le quali realizza il suo business, magari gli garantisce anche l’esenzione dal ticket sanitario e l’asilo nido gratuito per i figli, borse di studio e altre provvidenze che il lavoratore dipendente, con un reddito lardo pari a quello che lui non dichiara, deve solo contribuire a garantire ma non ne è ammesso al godimento perché troppo “ricco”.

E allora il contrasto all’evasione diventa anche una misura atta a riequilibrare la corretta concorrenza, supplendo a quello che il libero mercato, falsato dal gioco sporco dell’evasore, non riesce fare, vale a dire far uscire coloro che non riescono ad essere competitivi.

 

 

TAX LAB 2015

CORSI ACCREDITATI DALL’ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI DI MILANO – ANNO 2015:

Il Centro Studi di Economia e Diritto – Ce.S.E.D., in collaborazione con Melillo & Partners Studio Legale Tributario, avvia i “Laboratori di Economia & Diritto”, una serie di workshop formativi, a numero chiuso, pensati per stimolare l’interesse dei discenti (professionisti, imprenditori, manager, funzionari pubblici, laureati, ecc.) a partecipare a sessioni di studio fondate sull’esperienza, oltre che sulla teoria.

Durante i “Laboratori di Economia & Diritto” qualificati docenti metteranno la loro pluriennale esperienza al servizio dei partecipanti, affinché questi possano accrescere con facilità il loro bagaglio di competenze teorico-pratiche.

Nell’ambito dei “Laboratori di Economia & Diritto” rientra il Tax L@b 2015: Laboratorio di Fiscalità Internazionale, corso di alta formazione accreditato dall’ODCEC di Milano con il riconoscimento di 20 CFP, unitamente al quale, su richiesta, è possibile attivare ulteriori incontri di approfondimento in aula, orientati a rispondere a specifiche esigenze di problem solving (anche su proposta di ciascun partecipante).

  • TAX LAB 2015 (EVENTO ACCREDITATO DALL’ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI ED ESPERTI CONTABILI DI MILANO PER 20 CFP) – PROGRAMMA – BROCHURE E MODULO DI ISCRIZIONE:
    • Rappresentante del Comitato Scientifico di E&D:
      • Prof. Avv. Claudio Sacchetto (Professore emerito di Diritto Tributario dell’Università di Torino).
    • Direttore Scientifico e Coordinatore del Corso:
      • Dott. Claudio Melillo, Dottore Commercialista in Milano (www.melilloandpartners.it) e Dottore di Ricerca in Diritto Tributario presso la Seconda Università di Napoli (www.claudiomelillo.it).
    • Relatori e Ospiti:
      • Dott. Luigi Busoni, Tax Manager Gruppo IKEA Italia;
      • Dott. Gianluca D’Aula, Tax Manager Gruppo ILLY Caffè (in attesa di conferma);
      • Avv. Sergio Sottocasa Biani, Tributarista in Milano;
      • Dott. Alessio Rombolotti, Analista di transfer pricing, Melillo & Partners Studio Legale Tributario;
      • Avv. Massimiliano Sammarco, Tributarista in Roma;
      • Dott. Marco Cardillo, Funzionario tributario presso l’Agenzia delle Entrate (in attesa di conferma);
      • Col. t. SFP Cesare Maragoni, Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Pavia;
      • Avv. Serena Giglio, Tributarista in Roma, Direttore Responsabile di ECONOMIAeDIRITTO.it;
      • Avv. Claudia Marinozzi, Tributarista in Milano, (in attesa di conferma).

gli eventi sono organizzati in collaborazione con:

La sede dei corsi per i Professionisti è Milano, Via Santa Maria Valle 3. I posti disponibili sono 65.

Tutti gli eventi sono stati accreditati dall’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Milano. Ai partecipanti verrà rilasciato apposito attestato ai fini del riconoscimento dei CFP.

La sede dei Corsi è Milano, Via Santa Maria Valle, 3.

Informazioni e prenotazioni:

Melillo & Partners Studio Legale Tributario

Via Santa Maria Valle, 3 – 20123 MILANO

Telefono: (+39) 02 00681087

E-mail: formazionecontinua@economiaediritto.it

ALTRI EVENTI SVOLTI NEL 2015:

  1. Arriva il Tax Risk Manager in azienda_Worskshop del 7 maggio 2015
  2. Digital innovation Social Communication_Workshop del 3 giugno 2015

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Sei interessato a sponsorizzare i nostri eventi formativi?

A fronte di un contributo a copertura parziale degli oneri organizzativi, Ti offriamo la possibilità di partecipare come relatore ad uno o più eventi nonché di effettuare uno speech di presentazione della Tua organizzazione e di esporre materiale promozionale durante gli eventi.

Per i dettagli contattaci all’indirizzo partnership@economiaediritto.it.

Scuola di Ostia

OFFERTA FORMATIVA – ANNO 2014:

Attestati di frequenza (solo per i Soci Ce.S.E.D.):

Ai Soci Ce.S.E.D. che frequenteranno i Corsi di Alta Formazione verrà rilasciato un ATTESTATO di frequenza, con indicazione della denominazione del Corso e del numero di ore impiegate. Verranno, inoltre, indicati gli Enti (Università, Istituzioni, ecc.) che avranno concesso il loro patrocinio ai singoli progetti formativi del Ce.S.E.D..

Scarica il fac-simile dell’ATTESTATO di frequenza.

Sedi dei corsi (in aula) in Italia:

  • Milano
  • Legnano
  • Roma
  • Salerno
  • Benevento

Sedi dei corsi (in aula) all’estero:

  • Lugano (CH)

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CORSO N. 1) STRUMENTI OPERATIVI PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE PMI (SOI-PMI):

GUARDA LA VIDEOGALLERY DELLA PRIMA EDIZIONE DEL CORSO DI ALTA FORMAZIONE SOI-PMI SVOLTOSI A MILANO DAL 9 MAGGIO AL 6 GIUGNO 2014 (A CURA DEL DOTT. CLAUDIO MELILLO)

Durata: 20 ore (5 incontri)

Sede di svolgimento dei Seminari (in aula): Milano, Via Cascina Bellaria, 19, presso Harbour Club di San Siro (Aule Wimbledon e Roland Garros), Telefono 02 452861, E-mail: info@harbourclub.it

Date e orari dei Seminari:

Modalità di erogazione del corso: in aula

Docenti e relatori:

  1. Prof. Daniele Cerrato, Docente e Ricercatore presso l’Università Cattolica, esperto di International Business Strategy (Seminario n. 1)
  2. Ing. Giancarlo Poggi, già Partner di Accenture, esperto di organizzazione aziendale (Seminario n. 2)
  3. Prof. Giorgio Beltrami, Docente presso l’Università di Milano-Bicocca, esperto di progettazione europea (Seminario n. 3)
  4. Avv. Giovanbattista Greco, Avvocato, esperto di contrattualistica internazionale (Seminario n. 4)
  5. Dott. Claudio Melillo, Presidente e Direttore Scientifico del Ce.S.E.D., esperto di fiscalità internazionale (Seminario n. 5 – mini TAX LAB)

è previsto altresì l’intervento di ospiti, quali Docenti e/o Ricercatori universitari, Consulenti aziendali, Tributaristi, Avvocati, Manager d’azienda, Funzionari dell’Amm.ne finanziaria

Costo del Corso: GRATUITO

Posti disponibili: 30

Attestato di frequenza (solo per i Soci Ce.S.E.D.): scarica il fac-simile dell’ATTESTATO di frequenza che verrà rilasciato ai Soci Ce.S.E.D. che avranno frequentato i Seminari di studio.

Obiettivi:

Il Corso di Alta Formazione dal titolo “Strumenti operativi per l’nternazionalizzazione delle PMI” è caratterizzato da un approccio tecnico-operativo ed è articolato in 5 Seminari di studio sui seguenti temi: le strategie di ingresso nei mercati esteri, i profili organizzativi dell’internazionalizzazione, i programmi di sostegno e finanziamento per le PMI intendano internazionalizzare, la gestione della variabile legale e di quella fiscale.

Il Seminario n. 1, dal titolo Come affrontare i mercati esteri”, ha quale obiettivo quello di fornire ad imprese e professionisti gli strumenti strategici utili a sfruttare le opportunità offerte dall’internazionalizzazione.

Il Seminario n. 2, dal titolo Come gestire l’assetto organizzativo”, propone un’analisi delle funzioni e dei processi aziendali condotta nell’ottica della riorganizzazione del business quando questo assume un assetto transnazionale. Ospite del Seminario di studio sarà il Dott. Roberto Bottiroli, IT Manager ed esperto di organizzazione aziendale (già collaboratore di Pirelli, Telecom, ecc.).

Il Seminario n. 3, dal titolo I programmi europei come percorso privilegiato”, fornisce una panoramica completa degli strumenti finanziari e di finanziamento resi disponibili dalla Comunità Europea a vantaggio delle PMI.

Il Seminario n. 4, dal titolo Come gestire gli aspetti legali e contrattuali è dedicato all’esame delle normative e degli schemi contrattuali di maggior rilievo per un’internazionalizzazione consapevole ed efficace.

Il Seminario n. 5 (mini TAX LAB), dal titolo “Come gestire la variabile fiscale”, è diretto a fornire una serie di suggerimenti operativi per gestire la variabile fiscale in maniera consapevole, con l’obiettivo di ridurre i rischi fiscali e far fronte in maniera efficace a tutte le problematiche di fiscalità internazionale riguardanti le PMI, in un quadro normativo particolarmente complesso e mutevole. Accanto al Dott. Claudio Melillo, ideatore del TAX LAB, interverranno autorevoli esperti di fiscalità internazionale, quali:

  • Avv. Sergio Sottocasa Biani (Avvocato tributarista in Milano);
  • Dott. Luigi Busoni (Dottore Commercialista e Tax Manager presso Gruppo SMA-Auchan);
  • Dott. Riccardo Casadei (Dottore Commercialista in Rimini, già Tax Advisor presso Studio Uckmar di Milano);
  • Avv. Vito D’Ambra (Avvocato tributarista in Milano e Direttore della Rivista freeQuadrimestre di Business & Tax“);
  • Dott. Walter Di Nitto (Funzionario Direzione Regionale Entrate del Piemonte);
  • Cap. Arianna Rovetto (Ufficiale della Guardia di Finanza, in forza presso la Procura della Repubblica c/o il Tribunale di Milano).

Destinatari ideali di tale offerta formativa sono, oltre all’ampia platea di laureati e giovani professionisti, anche aspiranti manager o imprenditori che cercano nuove opportunità di affari e/o di specializzazione, per incrementare il proprio fatturato e/o inserirsi o ricollocarsi nel mercato del lavoro.

I relatori sono professionisti e studiosi con quotidiana esperienza degli argomenti affidati alla loro trattazione.

Direttore Scientifico e Coordinatore del Corso di Alta Formazione (nonché docente del Seminario n. 5 in tema di Fiscalità Internazionale) è il Dott. Claudio Melillo.

Per informazioni sulla prossima edizione del Corso scrivere ainternazionalizzazione@economiaediritto.it


CORSO N. 2) TAX LAB 2014:

Laboratorio fiscale in tema di: Tax Risk Management, Tax Governance nelle PMI che operano con l’estero e verifiche fiscali; di seguito i principali temi trattati:

  • Residenza fiscale ed esterovestizione
  • Transfer pricing e flussi intercompany
  • Stabile organizzazione materiale e personale
  • CFC e paradisi fiscali
  • Convenzioni contro le doppie imposizioni
  • Verifiche fiscali e direttive dell’Amministrazione finanziaria per il contrasto dell’evasione ed elusione fiscale internazionale
  • Oneri documentali, modalità di assolvimento dell’onere della prova
  • Modelli di International Tax Compliance
  • Strumenti di dialogo e cooperazione con il Fisco
  • Responsabilità penal-tributaria ex D.Lgs. n. 74/2000

GUARDA IL VIDEO DEL WORKSHOP N. 2 SULLA STABILE ORGANIZZAZIONE (A CURA DEL DOTT. CLAUDIO MELILLO)

Opportunità di stage e collaborazione: al termine del corso, per i giovani professionisti e/o laureati brillanti e meritevoli, è prevista, previa selezione, la possibilità di effettuare un periodo di stage e/o di collaborazione presso una boutique tributaria specializzata nel settore della fiscalità internazionale.

Durata: 8/10 ore di laboratorio (a cura del Ce.S.E.D.) + 10/15 ore di workshop (a cura dello Studio Melillo)

Sedi del corso (in aula): Milano, Legnano, Castellanza, Salerno, Lugano (CH)

Data di inizio: 3 ottobre 2014

Modalità di erogazione del corso: in aula e in modalità e-learning

Docente: Tributaristi, Commercialisti, Responsabili fiscali d’impresa, Funzionari dell’Amm.ne finanziaria, ecc.

Costo del Corso: GRATUITO

Posti disponibili: 20

Obiettivi:

Il TAX LAB 2014 è un vero e proprio “laboratorio fiscale” dedicato, per la sua prima edizione, ad approfondire le problematiche legate alla “Gestione della variabile fiscale (Tax Governance) per le imprese che operano con l’estero”.

La globalizzazione dei mercati e l’incremento dell’evasione fiscale hanno indotto negli ultimi anni l’Amministrazione finanziaria a focalizzare sempre più l’attenzione sulle imprese che operano con l’estero.

Gli indirizzi operativi pubblicati in apposite circolari dall’Agenzia delle Entrate (ultima in tal senso la circolare n. 25/E del 31 luglio 2013) ci dicono che questo avverrà sempre più in futuro.

Da un lato, dunque, le imprese si troveranno a dover attuare ad ogni livello una adeguata politica di Tax Governance finalizzata alla Tax Compliance e alla riduzione del rischio fiscale (Tax Risk Management) e dall’altro il Fisco sarà chiamato a operare con estrema perizia al fine di individuare e reprimere possibili condotte evasive ed elusive.

Come è evidente, siffatto scenario implica una serie di criticità per tutte imprese (PMI incluse) che operano (o che intendono operare) con l’estero in quanto eventuali violazioni della normativa tributaria nazionale e internazionale (in costante evoluzione negli ultimi anni) determinano non solo conseguenza di natura amministrativa (sanzioni nei confronti dell’impresa) ma anche e soprattutto di natura penale (responsabilità degli amministratori) e commerciale (danno all’immagine dell’impresa medesima).

Il laboratorio affronta con un taglio tecnico-operativo (anche con l’eventuale il coinvolgimento di tecnici, funzionari e dirigenti dell’Amministrazione finanziaria, degli Enti Locali e di altre Amministrazioni pubbliche) le principali problematiche di fiscalità (residenza, esterovestizione, stabile organizzazione, transfer pricing, black list, CFC, verifiche fiscali, ecc.) che le PMI devono necessariamente affrontare (e risolvere) laddove intendano operare “correttamente” con l’estero per ridurre i rischi derivanti dall’internazionalizzazione e fornisce, sia ai controllori che ai controllati, strumenti indispensabili per gestire tutte le fasi delle verifiche fiscali condotte periodicamente dall’Amministrazione finanziaria.

Docente di riferimento del TAX LAB è il Dott. Claudio Melillo.

Contatta la direzione per effettuare la pre-iscrizionetaxlab@economiaediritto.it

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CORSO N. 3) PIANIFICAZIONE FINANZIARIA E RISCHIO DI LIQUIDITA’ NELLE PMI:

  • L’analisi della dinamica finanziaria delle PMI
  • La gestione delle attivitá e passivitá
  • La natura del rischio di liquiditá
  • Strumenti e metodi di protezione

Durata: 4 ore (1 incontro)

Sedi del corso (in aula): Legnano, Milano, Castellanza, Lugano (CH)

Data di inizio: da definire

Modalità di erogazione del corso: in aula e in modalità e-learning

Docente: Esperto di Risk Management

Costo del Corso: GRATUITO

Posti disponibili: 20

Contatta la direzione per effettuare la pre-iscrizioneriskmanagement@economiaediritto.it

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CORSO N. 4) STUDI DI SETTORE APPLICABILI AL PERIODO D’IMPOSTA 201X

PRELEVA LE INFORMAZIONI CHE CERCHI

  • Le novità previste per il 201X
  • Casi particolari di applicazione (studi VG54U, VG82U)
  • Gli indicatori di anomalia / coerenza e  gli indicatori di normalità economica
  • I correttivi (ordinari e crisi)
  • Le sanzioni applicabili e la ricostruzione induttiva del reddito
  • Il regime premiale per i soggetti congrui e coerenti
  • La modulistica – struttura e novità del p.i. 201x
  • Il DM 11/2/2008 e l’esercizio contemporaneo di più attività d’impresa/lavoro autonomo
  • Il cassetto fiscale e le comunicazioni di anomalie

Durata: 4 ore (1 incontro)

Sedi del corso (in aula): Salerno

Data di inizio: da definire

Modalità di erogazione del corso: in aula e in modalità e-learning

Docente: Tributarista e/o Funzionario dell’Amm.ne finanziaria

Costo del Corso: GRATUITO

Posti disponibili: 20

Contatta la direzione per effettuare la pre-iscrizione: studidisettore@economiaediritto.it

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Per informazioni in merito ai corsi, ai docenti, alle sedi e alle modalità di adesione al Ce.S.E.D. ovvero per effettuare la prenotazione o la pre-iscrizione ad un corso specifico si prega di inviare una e-mail a altaformazione@economiaediritto.it.

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CONTRIBUTI PER LA FORMAZIONE E L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE PMI:

Numerose Camere di Commercio (ed altri Enti pubblici) elargiscono contributi (spesso a fondo perduto) per sostenere la formazione e l’internazionalizzazione delle PMI. Per informazioni sui bandi disponibili scrivere a bandiaperti@economiaediritto.it.

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Bando Voucher per l’internazionalizzazione delle micro, piccole e medie imprese lombarde

La Regione Lombardia e le Camere di Commercio lombarde propongono l’erogazione di contributi a fondo perduto, in forma di voucher, in favore delle PMI aventi sede legale e/o operativa in una delle province lombarde.

L’erogazione è finalizzata a favorire processi di internazionalizzazione attraverso la partecipazione a fiere e missioni economiche all’estero ovvero l’acquisto di servizi di consulenza e supporto.

Per maggiori informazioni circa le dotazioni finanziarie disponibili per ciascun settore di intervento e la ripartizione delle risorse tra le province scrivere a bandiaperti@economiaediritto.it.

TAX LAB 2014

CLICCA QUI PER SCARICARE L’INVITO PER 2 PERSONE

Il TAX LAB 2014 è curato dal Dott. Claudio Melillo, Tributarista in Legnano e Milano, già funzionario della Guardia di Finanza, docente IPSOA, SDA Bocconi, SSEF, ecc.. Si tratta del primo laboratorio tecnico in Italia dedicato alla Fiscalità dei Rapporti Internazionali e al supporto alla Internazionalizzazione delle imprese.

L’iniziativa si svolge nella città di Legnano, presso TECNOCITY Alto Milanese (Sala Ceccarelli), ad eccezione del Workshop n. 5 del 31 ottobre 2014 che si svolgerà, in via eccezionale, presso la splendida location dell’Harbour Club ATRIA di Milano (San Siro), Via Cascina Bellaria, 19.

Eventuali laboratori di approfondimento su temi specifici potranno essere prenotati direttamente dai partecipanti nel corso degli incontri, rivolgendosi ad un nostro collaboratore.

Si ricorda che i 5 Workshop in programma dal 3 al 31 ottobre p.v. sono assolutamente gratuiti per tutti i Soci Ce.S.E.D. e per i destinatari del presente invito.

I Soci Ce.S.E.D. potranno seguire, su richiesta, tutti gli eventi in diretta streaming sul nostro canale Youtube:

https://www.youtube.com/user/melilloconsulting.

Vi aspettiamo numerosi.

La Direzione Scientifica

(www.economiaediritto.it)

 

(di Mauro Merola)

Il 19 luglio 2013, in linea con quanto suggerito dal Rapporto Beps (i.e., Base erosion and profit shifting) redatto il 12 febbraio 2013, l’OCSE ha pubblicato l’Action Plan; il suddetto documento si è posto l’obbiettivo di contrastare l’erosione della base imponibile mediante lo spostamento dei profitti.

Gli ordinamenti nazionali, infatti, non riescono a tenere il passo con la globalizzazione delle aziende e l’economia digitale, lasciando spazi che possono essere utilizzati per ridurre l’imposizione gravante sulle stesse. L’erosione della base imponibile e lo spostamento dei profitti distorcono la concorrenza, perché i business che implementano strategie fiscali all’estero guadagnano un vantaggio competitivo rispetto a quelli che operano solamente nel mercato interno.

I grandi gruppi multinazionali possono avvantaggiarsi di sistemi di pianificazione fiscale internazionale che consentono di abbattere la base imponibile attraverso metodi talvolta apertamente elusivi, talvolta formalmente coerenti con le normative fiscali locali ma elusivi nella sostanza dei fatti; in questo modo, l’anomalia, che si genera, è quella di rendere la tassazione a carico delle PMI (i.e., Piccole medie imprese) più gravosa rispetto a quella subita dai grandi Gruppi multinazionali. Dette considerazioni sono supportate dai dati riportati nella tabella seguente:

tabella 1

Appare indispensabile un coordinamento sovranazionale per fissare regole comuni contro la c.d. “competitività internazionale” che, come descritto sopra, consiste, in sostanza, nello spostamento di base imponibile verso Paesi a bassa fiscalità da parte delle aziende multinazionali.

Nello specifico, l’Action Plan ha individuato 15 interventi da sviluppare per modificare le regole alla base della tassazione internazionale e per dettare gli standard che permetteranno ai Governi di prevenire il fenomeno chiamato “Base erosion and profit shifting”[i].

Il metodo utilizzato consiste nel ridurre le differenze tra i diversi sistemi fiscali, rivisitando i trattati internazionali esistenti ed introducendo delle nuove regole sulla trasparenza ed il reporting alle amministrazioni finanziarie da parte dei contribuenti.

L’intervento numero 8 dell’Action Plan, in particolare, prevede di potenziare il rispetto del principio di libera concorrenza denominato “arm’s length principle”, assicurando che le politiche di prezzo intragruppo corrispondano ai valori economici creati e prevenendo lo spostamento arbitrario degli asset intangibili.

Per raggiungere tale obbiettivo è necessario procedere come segue:

  • adottare una definizione condivisa di asset intangibili;
  • monitorare i profitti derivanti dal trasferimento e dall’utilizzo degli stessi;
  • adottare norme che consentano la valutazione di beni immateriali altrimenti difficilmente valutabili;
  • aggiornare le linee guida sui “cost contribution arrangements”.

In linea con quanto riportato nell’Action Plan, nell’approvare le nuove Transfer Pricing Guidelines (i.e., TPG), l’OCSE ha avviato una procedura di revisione del Capitolo 6 e del Capitolo 8 aventi ad oggetto rispettivamente le transazioni relative ai beni immateriali (od il loro utilizzo) ed i costi che regolano lo sviluppo di beni immateriali in comune tra imprese associate.

La procedura di revisione si è articolata in più fasi e, nell’ambito di tale progetto, il 30 luglio 2013, l’OCSE ha pubblicato il “Revised Discussion Draft on Transfer Pricing Aspects of Intangibles”, in cui sono state poste le basi per una riforma copernicana dei contenuti relativi alla valutazione dei beni immateriali. Il Draft può essere considerato un work in progress rispetto allo stesso Action Plan, di cui rappresenta uno sviluppo diretto.

Nel “Revised Draft” dell’OCSE il bene immateriale è stato definito genericamente[ii]:

  • qualcosa che non è un cespite materiale o finanziario;
  • qualcosa che può essere posseduto o controllato per essere utilizzato in attività commerciali;
  • qualcosa il cui uso o trasferimento sarebbe stato remunerato tra parti indipendenti.

Lo stesso documento rileva che il bene immateriale, così come definito sopra, non necessariamente deve essere iscritto nella contabilità e che, ai fini della sua identificazione, non incidono il trattamento fiscale ordinario del bene – costo spesato o ammortizzato – né la sua eventuale protezione legale/contrattuale né, infine, la sua separata trasferibilità (per esempio, il goodwill).

Tra gli innumerevoli commenti riportati nel Draft appare rilevante quello contenuto nel paragrafo 47; la discussione si sviluppa sulla constatazione che il versamento di una somma per l’utilizzo di un determinato diritto o asset (come nel caso di un pagamento riconosciuto come goodwill) – qualificato come bene immateriale ai sensi dell’art. 9 del Modello OCSE – non debba essere necessariamente qualificato come royalty ai sensi dell’art. 12 dello stesso Modello.

Nel paragrafo 65, invece, la discussione pone maggiormente l’accento sulle funzioni effettivamente svolte e sulle attività di controllo su programmi di ricerca e di marketing e su decisioni strategiche; cioè su quelle attività che possono aggiungere valore al bene immateriale in applicazione del principio dell’ arm’s length value.

Quanto descritto manifesta la differenza di approccio rispetto al passato nella determinazione delle regole che disciplinano il TPG.

L’OCSE sembra indirizzato a valorizzare il valore reddituale delle transazioni aventi ad oggetto i beni immateriali piuttosto che continuare ad utilizzare i metodi tradizionali fondati sulla determinazione del mark-up in proporzione ai costi subiti.

Nella slide, riportata di seguito, è possibile riassumere quanto citato nel presente articolo relativamente all’interazione tra il Beps e l’Action plan sui beni immateriali.

Immagine

Note

[i] Cfr. Valente P. (2013), Il Fisco, Base Erosion e Profit Shifthing L’Action Plan dell’OCSE, n. 37, p. 5748.

[ii] Cfr. Mayr S. e Fort G. (2014), Corriere Tributario, Il progetto BEPS ed i beni immateriali, n. 7, p. 550.

 

(di Alessio Rombolotti)

La normativa italiana ed europea sul transfer pricing, che ricalca le Transfer Pricing Guidelines for Multinational Enterprises and Tax Administrations dell’Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo (OCSE), indica tre metodi transazionali per la determinazione dei prezzi di trasferimento: a) il Comparable Uncontrolled Price Method (CUP), che confronta il prezzo utilizzato in una transazione indipendente con quello applicato ad una transazione intra-gruppo; b) il Cost Plus Method, che applica un mark-up ad una base costituita dai costi del prodotto o servizio venduto; c) il Resale Price Method, che applica uno sconto ad una base costituita dal prezzo di mercato della controparte. Le Transfer Pricing Guidelines indicano che lo sconto applicato nel metodo resale price e il mark-up del metodo cost plus devono prendere in considerazione le funzioni, gli assets impiegati e i rischi assunti. Ad esempio, il metodo cost plus nelle Guidelines è definito come segue:

 “A transfer pricing method using the cost incurred by the supplier of property (or services) in a controlled transaction. An appropriate cost plus mark-up is added to this cost, to make an appropriate profit in light of the functions performed (taking into account assets used and risk assumed) and the market conditions. What is arrived at after adding the cost plus mark-up to the above costs may be regarded as an arm’s length price of the original controlled transaction.”

Nella mia esperienza ho sempre visto interpretare questa definizione nel senso di parziale dipendenza dei prezzi dai rischi, in pratica una transazione in cui i rischi del venditore sono particolarmente elevati giustificherebbe un prezzo particolarmente elevato e viceversa.

Un semplice ragionamento dimostra che includere una componente di rischio nei prezzi pone dei problemi dovuti alla variabilità che i prezzi assumerebbero, specialmente alla luce del fatto che non esiste una regola unica di stima del rischio e quindi la componente di rischio sarebbe quantificata in modo soggettivo e arbitrario.

In una transazione la tipologia di rischio di maggior peso è il rischio di credito, quindi proviamo ad usare questa tipologia di rischio nel ragionamento che segue. Abbiamo due opzioni per gestire il rischio di credito nei prezzi: A) valutiamo il rischio di credito del cliente e aumentiamo il prezzo per coprirlo; B) valutiamo il rischio di credito medio del portafoglio clienti e aumentiamo tutti i prezzi di conseguenza.

Opzione A

Se differenziassimo i prezzi in funzione del rischio di credito di ogni controparte, nel caso del cost plus definiremmo il prezzo al cliente K nel modo seguente:

PK(cp) = C + mark-up + xK · (C + mark-up)

Dove C rappresenta i costi e xK il rischio di credito derivante dal cliente K.

Nel caso del resale price definiremmo il prezzo del cliente K analogamente al caso precedente:

PK(rp) = M – sconto + xK · (M – sconto)

Dove M rappresenta il prezzo di mercato del cliente.

Opzione B

Se invece non differenziassimo i prezzi in funzione del rischio di credito dei diversi clienti definiremmo il prezzo cost plus e resale price con le seguenti rispettive espressioni:

PK(cp) = C + mark-up + x · (C + mark-up)

PK(rp) = M – sconto + x · (M – sconto)

Dove x rappresenta il rischio medio del portafoglio clienti.

Ora possiamo fare alcune considerazioni. Nell’opzione B, dove i prezzi non sono differenziati in funzione del rischio, abbiamo una situazione in cui i prezzi non dipendono dal rischio, perché la componente di rischio è una costante, e quindi non potremmo giustificare una differenza di prezzo con la necessità di coprire un rischio particolarmente elevato e non potremmo procedere a rettifiche di comparabilità utilizzando il minor o maggior rischio assunto nella transazione. Nell’opzione A invece, in cui i prezzi dipendono parzialmente dal rischio, i prezzi sarebbero soggetti a variazioni molto elevate. Se utilizzassimo la probabilità di insolvenza per definire il rischio di credito potremmo avere differenze di prezzo fino al 70/75%, ad esempio fra un cliente con rating Aaa/Aa1 e uno con rating Caa1/Ca. Il rischio è una componente che sposta i prezzi verso l’alto e quindi tutto l’arm’s length range subisce una variazione verso l’alto. Al di la di considerazioni commerciali pensiamo al caso in cui vi siano transazioni con uno o più clienti ad alto rischio, se praticassimo prezzi sufficientemente elevati da coprire il rischio questi prezzi sarebbero comunque considerabili come dei confronti indipendenti (metodo CUP) e ci troveremmo quindi davanti alla possibilità di vedere i prezzi applicati alle transazioni intra-gruppo fuori dall’arm’s length range.

In conclusione, il rischio, anche quello di natura più diretta rispetto alle transazioni commerciali, il rischio di credito, ha un difficile rapporto con i prezzi e nonostante la sua influenza sui prezzi sia dichiarata leggittima in pratica pone dei problemi di significativa entità.

 

(a cura della Redazione)

Le imprese multinazionali strutturano i loro business “sfruttando le distorsioni esistenti nei vari ordinamenti nazionali, al fine di eliminare o ridurre in modo significativo il livello di imposizione sul reddito”.

E’ quanto emerso dal rapporto “Addressing Base Erosion and Profit Shifting”, pubblicato dall’OCSE il 12 febbraio dello scorso anno.

Indiscutibile, insomma, che la variabile fiscale sia divenuta ormai una costante nell’elaborazione di schemi di international tax planning ad opera dei contribuenti.

Il problema risiede nel fatto che, spesso, l’ottimizzazione del carico fiscale, perseguita soprattutto  dai gruppi multinazionali attraverso politiche di tax arbitrage, si distanzia da ciò che può pacificamente definirsi un lecito risparmio d’imposta (tax saving).

La confusione, anche normativa, con la quale si è soliti affrontare tali tematiche produce l’effetto di rendere maggiormente appetibili politiche di pianificazione fiscale aggressive rispetto a legittimi schemi di pianificazione fiscale, idonei al raggiungimento di risultati, evidentemente, meno “gratificanti” dal punto di vista della riduzione del carico tributario.

A ciò si aggiunga il non sempre facile inquadramento di talune complesse operazioni che ne derivano nell’ambito delle fattispecie penalistiche previste nel nostro ordinamento.

Tra le tante modalità, a sfondo evasivo o elusivo, di sfruttamento della variabile fiscale cui il contribuente ci ha abituato nel corso degli anni, riveste una notevole importanza il fenomeno del transfer pricing, sia perché in questa materia le attività dei verificatori fiscali producono consistenti rettifiche del quantum dichiarato, sia per i possibili risvolti penali che ne consentono di tratteggiare talune indubbie peculiarità rispetto ad altre operazioni di erosione della base imponibile internazionale (base erosion).

In altri termini, pur rientrando il fenomeno del transfer pricing nel più generale tema dell’elusione fiscale, consentendo con operazioni di per sé lecite e reali di modulare secondo le esigenze – anche fiscali – di un gruppo societario il risultato dell’imponibile soggetto ad imposizione tributaria, la questione è però parzialmente diversa rispetto a quella dell’elusione.

Pacifico che il fenomeno in argomento non possa essere sussunto nella fattispecie di cui all’art. 3 del D.lgs n. 74 del 2000: l’eventuale violazione della specifica disciplina prevista dall’art. 110 del d.p.r. n. 917 del 1986 che, nei trasferimenti infragruppo, impone di prendere in considerazione il “valore normale” dei beni  o dei servizi, anziché quello effettivamente pattuito, non integra di per sé, il carattere della fraudolenza necessario per l’applicazione del citato articolo 3, dal momento che l’operazione rimane reale; si porrà tutt’al più il problema della rilevanza ex art. 4 dello stesso decreto legislativo, alla cui contestazione normalmente perviene la prassi delle verifiche fiscali di Guardia di Finanza ed Agenzia delle Entrate.

La questione è estremamente delicata perché l’applicazione dell’articolo 4 ad operazioni di transfer pricing impone ai verificatori uno sforzo aggiuntivo che raramente è dato riscontrare nella prassi degli Uffici Finanziari. Oltre ad un’ovvia analisi circa l’integrazione di tutti gli elementi costitutivi della fattispecie è, altresì, necessario scontrarsi con quanto disposto dall’art. 7 del D.lgs 74/2000, posto che l’operazione di transfer pricing è tipicamente una ipotesi di estimazione. Si potrà, pertanto, evitare il reato se la divergenza tra il dichiarato e l’accertato (differenza tra valore normale e corrispettivo pattuito) risulti inferiore alla percentuale del 10%. Se ciò avviene, anche se il fatto è stato compiuto dolosamente, non si è punibili.

A ben vedere, anche laddove la suddetta franchigia venga superata, l’impunibilità è fatta salva se i criteri valutativi adottati sono stati comunque indicati nella nota integrativa del bilancio di riferimento. La previsione è di indubbio spessore perché apre alla logica secondo cui la frode rileva penalmente solo nel caso in cui il verificatore non sia stato posto nella condizione di poter conoscere l’iter formativo, nel caso in esame, del prezzo di trasferimento, fatta ovviamente salva la discutibilità della scelta valutativa del contribuente in Commissione Tributaria.

Ciò posto, resta il fatto che di tali analisi  deve rinvenirsene traccia nel PVC degli organi preposti al controllo tanto da ritenersi che, laddove ciò non venga compiuto dai verificatori, sia onere del contribuente sottoposto a verifica quello di far muovere detta constatazione.

E’ chiaro che, in tema di transfer pricing, non può essere contestato il prezzo in sé, bensì il prezzo se non rispettoso della franchigia posta dal legislatore del 2000 o se non è dato rinvenire i criteri seguiti per la determinazione dello stesso in bilancio. Occorre cioè valutare non profili di economicità o illogicità dell’operazione, le cui valutazioni è bene che restino prerogativa di chi si assume il rischio dell’impresa.

Non si comprende, del resto, il motivo per cui le scriminanti previste dal legislatore del 2000 restano pressoché ignorate nella prassi.  E’ dato constatare, a tal riguardo, che le aziende assai raramente scelgono di motivare in nota integrativa le decisioni circa le valutazioni estimative adottate, prevalendo il timore di svelare politiche aziendali o industriali sulla possibilità di agganciarsi preventivamente ad un’ancora di salvataggio che potrà, ex post,  rivelarsi decisiva.

Passando al versante dei soggetti verificatori, come già sopra accennato, si registra un anomalo meccanismo in virtù del quale, “nel dubbio” viene, di norma, comunque trasmessa la denuncia alla Procura della Repubblica competente.

In altre parole, la Guardia di Finanza sente l’esigenza di attivare rapidamente il Pubblico Ministero – rischiando di abusare dell’art. 220 Disp. Att. c.p.p. – e tale circostanza sembrerebbe dovuta a due ragioni fondamentali:

  • per i reati tributari è prevista la confisca obbligatoria, anche per equivalente;
  • si sollecita il PM ad assumere la direzione delle indagini e ad adottare strumenti investigativi più efficaci (lo strumento delle intercettazioni è senza dubbio tra i mezzi di ricerca della prova più importanti).

In questo contesto, la sensazione è che il passaggio da un diritto tributario penale ad un diritto penale tributario sia avvenuto con una fiducia nelle possibilità dello strumento repressivo penale che pare francamente eccessiva: si è pensato – e si continua a pensare – che la deterrenza penale valga a far pagare le imposte dovute.

Sul punto, le conclusioni che precedono dovrebbero far riflettere il Legislatore.

L’Amministrazione Finanziaria, d’altro canto, dovrebbe sviluppare una più attenta attività di identificazione delle principali aree di rischio, in un’ottica di risk assessment.

Quanto ai contribuenti, dato lo scenario tutt’altro che rassicurante, sarebbe opportuno dotarsi di efficaci modelli di tax compliance, usando la trasparenza come difesa preventiva generale per evitare di incappare in spiacevoli inconvenienti; ciò a valere ovviamente per l’onesto soggetto d’imposta il quale, in mancanza di riforme strutturali e di decise prese di posizione dei governi nazionali, rischia di venirsi a confondere con i professionisti del crimine tributario, che dell’illecito risparmio d’imposta fanno, in sostanza, la propria ragion d’essere.

Il rischio è più elevato di quanto possa sembrare e, allo stato attuale, non sembrano esclusi da anomalie di sistema anche coloro i quali, pur avendo nascosto al Fisco porzioni di base imponibile, si potrebbero trovare a rispondere di reati costruiti senza che se ne potessero ravvisare i reali presupposti.

L’anomalia è tutta italiana: è oggettivo che insieme alla contestazione dei reati tributari viene quasi “naturale”, nel nostro ordinamento, contestare anche l’associazione per delinquere (art. 416 c.p.).. Una “particolare modalità di trasmissione della notitia criminis per eventuali responsabilità penali relative ad illeciti tributari di natura penale, non priva di conseguenze: l’effetto è che si avrà il sequestro al fine di confisca sia per l’imputato persona fisica, sia per l’imputato persona giuridica, con il benestare della Cassazione che, espressamente, li ammette entrambi.

Tuttavia, la forzatura del sistema, attraverso un improprio utilizzo dell’espediente di cui all’art. 416 del Codice Penale, provocando un aggiramento delle norme proprio da parte di quei poteri che alla legge dovrebbero rifarsi, provoca una tensione innegabile con il principio di legalità.

Si auspica che di certe prassi il Legislatore prenda presto contezza.

(di Claudio Melillo)

Negli ultimi anni lo scenario riguardante l’azione di contrasto dell’evasione e dell’elusione fiscale posta in essere in ambito internazionale dalle Autorità fiscali dei vari Paesi si è evoluto sensibilmente. Grazie all’impulso degli organismi internazionali e, in particolare, dell’OCSE, è emersa una sana e lucida consapevolezza – a lungo sottovalutata dai singoli Stati – del dilagare di una pericolosa distorsione comportamentale che, se in passato, poteva riguardare teoricamente solo alcune organizzazioni multinazionali di rilevante dimensione oggi può essere ricondotta anche a quei contribuenti piccoli e medi che si rivolgono ai mercati esteri mediante operazioni di delocalizzazione complesse e forme di pianificazione fiscale particolarmente aggressive. È il caso di quei soggetti – siano essi persone fisiche che imprese – che, pur essendo inseriti nel tessuto economico e produttivo nazionale, elaborano fantasiose strategie di riorganizzazione su base transfrontaliera o transnazionale, apparentemente giustificate da ragioni economiche, ma in realtà finalizzate a sfruttare vantaggi fiscali talvolta assai significativi, a danno dell’Erario nazionale oltre che dei loro competitors. Si tratta di un fenomeno che prende le mosse evidentemente dal generale e irrefrenabile desiderio di ottenere un risparmio fiscale con metodi più o meno leciti ma che assai frequentemente sfocia in comportamenti patologici di tipo “criminale” e, dunque, punibili sotto il profilo penale, come testimoniano i dati raccolti ogni anno dalla Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Entrate. Tali comportamenti sono ormai oggetto di attenzione e analisi da parte di tutti gli organi istituzionali preposti alla tutela delle entrate erariali; inoltre, la loro dimensione è tale da giustificarne l’inclusione tra i fenomeni criminali veri e propri. È il caso di molti Stati, tra cui l’Italia, ove esiste una specifica disciplina (D.Lgs. n. 74/2000) che prevede sanzioni di natura penale a fronte di talune condotte ben definite. Considerata la particolare rilevanza del danno prodotto da siffatti comportamenti in termini di base erosion and profit shifting (per usare un’espressione utilizzata dall’OCSE) e sussistendo la reale necessità di arginare gli effetti devastanti dell’evasione e dell’elusione fiscale internazionale è opportuno avviare progetti di ricerca e studio – magari in seno alle università – in materia di “criminologia e criminalistica tributaria nazionale e internazionale”. È giunto cioè il momento di trattare con un approccio scientifico i fenomeni di devianza sociale che portano l’individuo a compiere attività che configurano, a determinate condizioni, illeciti tributari di natura penale. In tal senso si può definire la “criminologia e criminalistica tributaria”, come quel settore delle scienze criminologiche rivolte tipicamente allo studio delle principali tematiche di diritto e procedura penale che interagiscono con il diritto tributario e con la tecnica della verifica fiscale. L’obiettivo è quello di descrivere e ed analizzare scientificamente gli aspetti criminologici legati ai fenomeni dell’evasione fiscale (nazionale e internazionale), ponendo particolare attenzione agli effettivi contributi, in termini di prevenzione, che tale disciplina può fornire oggi all’interno del nostro sistema giudiziario e penal-tributario. Per ottenere un approccio efficace al problema occorre evidentemente essere esperti del settore e possedere una formazione interdisciplinare che spazia dalle nozioni economico-giuridiche di base alle competenze specialistiche di criminologia, criminalistica, diritto penale, procedura penale, psicologia, sociologia economica e così via. Questo consente agli operatori di agire al meglio e con cognizione di causa nel complesso contesto degli illeciti tributari aventi rilevanza penale, nell’ambito del quale, a determinate condizioni, i principi propri della “criminologia” trovano concreta applicazione.

L’Italia è dotata di potenzialità enormi sotto questo profilo in quanto le professionalità e le competenze sopra descritte già esistono. La Guardia di Finanza ne è un esempio concreto in quanto, oltre ad essere un Corpo militare, è anche un importante organo di polizia tributaria e giudiziaria, preposto ad operare nel settore tributario a tutto campo, anche quando le condotte dei contribuenti sfociano in comportamenti patologici aventi rilievo penale.

Nell’ambito del contrasto all’evasione e all’elusione fiscale internazionale, l’Amministrazione finanziaria italiana, come è noto, definisce ogni anno gli obiettivi principali della sua azione, fissando le linee guida da seguire nell’attività di verifica fiscale. Negli ultimi anni, l’attenzione del Fisco italiano si è spostata in maniera evidente sulle operazioni a carattere transfrontaliero e transnazionale, in quanto ritenute a maggior rischio dal punto di vista fiscale. Questo differente orientamento rispetto al passato è stato indotto dal dibattito avviato dagli organismi internazionali e comunitari che si occupano, tra l’altro, di questioni tributarie.

Così, ad esempio, in occasione dell’incontro del G20, svoltosi a Mosca il 19 e il 20 luglio 2013, l’OCSE ha presentato il cosiddetto Action Plan on Base Erosion and Profit Shifting (BEPS), un ambizioso e lungimirante progetto di contrasto dell’evasione fiscale internazionale, condiviso da numerosi Paesi, tra cui Regno Unito, Stati Uniti, Germania, Francia e Italia che si è reso necessario per la crescente consapevolezza, da parte dei singoli Stati, che l’erosione della base imponibile e lo spostamento dei profitti, trovano la loro ragion d’essere nelle asimmetrie esistenti tra i vari sistemi tributari, generando quei fenomeni di “doppia non imposizione” che consentono a taluni soggetti di ottenere indebiti vantaggi fiscali, talvolta, attraverso condotte punibili con sanzioni di natura penale.

In questo contesto, assume particolare importanza la cooperazione internazionale tra diverse Autorità fiscali per lo scambio di informazioni o per lo svolgimento di verifiche simultanee. A titolo esemplificativo (e non esaustivo) è importante segnalare il recente accordo denominato Foreign Account Tax Compliance Act (FATCA), adottato dall’Italia e da altri Paesi per favorire, in base al principio di reciprocità, lo scambio automatico di informazioni bilaterale finalizzato a favorire la tax compliance a livello internazionale e l’applicazione di una legislazione condivisa.

In Italia, sotto il profilo operativo assume notevole rilevanza anche e soprattutto l’attività investigativa e repressiva della Guardia di Finanza. In particolare, il “Nucleo Speciale Entrate” del Corpo ha messo a punto un’azione di contrasto all’evasione fiscale internazionale denominata “Planet“, che mira a colpire diverse forme di evasione perpetrate attraverso articolate e, talvolta, complesse e artificiose strutture societarie.

Il progetto “Planet”, attualmente in corso, si pone l’obiettivo di sviluppare una efficace lotta a fenomeni quali:

  • la sottrazione di redditi imponibili al regime fiscale nazionale, attraverso la cosiddetta esterovestizione societaria e le residenze fiscali fittizie delle persone fisiche;
  • le stabili organizzazioni “occulte”, materiale e personale;
  • il ricorso ai paradisi fiscali per erodere materia imponibile che, altrimenti, sarebbe tassata in Italia;
  • l’uso e l’abuso delle agevolazioni previste dalle direttive comunitarie “madre figlia” e “interessi e canoni” e dalle convenzioni contro le doppie imposizioni (i.e., treaty shopping);
  • la delocalizzazione dei redditi in Paesi a ridotta fiscalità, attraverso società controllate e/o collegate (i.e., Controlled Foreign Companies);
  • l’utilizzo distorto dei trust;
  • il trasferimento di utili tra società ubicate in Paesi diversi e appartenenti al medesimo gruppo, attraverso politiche aggressive di transfer pricing.

Il progetto “Planet” è di particolare attualità non solo perchè riguarda tematiche prioritarie nelle politiche fissate dal Ministro dell’Economia e delle finanze nell’atto di indirizzo del 2013 ma soprattutto perché, in un momento caratterizzato da una grave congiuntura economica come quella attuale, non risulta agevole distinguere i soggetti che, legittimamente, attuano politiche virtuose di tax governance da quelli che invece intraprendono strategie speculative di aggressive tax planning a danno dello Stato e dei loro competitors.

I fenomeni sopra elencati sono estremamente insidiosi in quanto non emergono evidentemente ad una prima verifica della documentazione contabile. Ciò impone ai verificatori di andare oltre le apparenze, interpretando gli indizi ed effettuando numerosi riscontri. Ne consegue la necessità per le imprese più esposte al rischio di controllo – vale a dire quelle che operano con l’estero (o che intendano farlo) – di adottare idonee politiche di tax governance e di tax risk management, dotandosi strumenti di gestione e controllo del rischio fiscale (es., tax control framework) idonei a garantire la tax compliance, vale a dire il pieno rispetto delle norme fiscali.

La questione non è di poco conto se si pensa che le verifiche fiscali in materia di esterovestizione, o di transfer pricing, tanto per fare esempi concreti, conducono spesso a rettifiche significative del reddito dichiarato, tali da far assumere alla condotta sottostante una rilevanza penale. Ciò, naturalmente, non implica in senso assoluto che tutte le imprese che subiscono una rettifica significativa del reddito in ragione – per esempio – di una presunta esterovestizione abbiano effettivamente evaso le imposte, poiché, data la complessità della disciplina fiscale dei rapporti internazionali, può ben accadere che talvolta vengano adottate, sia da una parte che dall’altra, decisioni fuorvianti in ragione della notevole discrezionalità cui si prestano le valutazioni relative ai predetti temi. Risulta, tuttavia, indubbio che il profilo penalistico e criminologico insorge quando il contribuente ha la possibilità, grazie politiche di pianificazione fiscale aggressiva, di ottenere grandi vantaggi in termini di abbattimento di imposte. Appare altresì evidente come per un contribuente spregiudicato che non teme la responsabilità penale sia molto più facile ricorrere a soluzioni sofisticate che producano effetti in diverse giurisdizioni, piuttosto che agire mediante i tradizionali artifici evasivi (ben noti al Fisco) che non garantiscono vantaggi rilevanti e che possono essere agevolmente individuati dai verificatori.

Anche in questo caso, la “criminologia tributaria” potrebbe fornire risposte utili a spiegare, in termini scientifici, i meccanismi che inducono il contribuente a porre in essere taluni comportamenti contra legem aventi rilevanza penale. Ciò consentirebbe, altresì, di programmare ogni anno una più efficace azione di contrasto dell’evasione fiscale internazionale, a beneficio degli esperti della Guardia di Finanza che operano nell’ambito del progetto “Planet” e dei futuri progetti antievasione. Risulta, infatti, fondamentale per gli operatori del Fisco avere a disposizione adeguati strumenti teorici ed applicativi per operare nell’ambito criminologico e criminalistico tributario, sulla scorta di tecniche investigative aggiornate e adeguate competenze nelle metodiche riguardanti la sicurezza e la prevenzione degli illeciti tributari di natura penale, anche in ragione del fatto che, ormai, i fenomeni dell’evasione e dell’elusione fiscale non sono più limitati ai rapporti interni ad un singolo Stato ma travalicano i confini nazionali e si intersecano con una complessa articolazione di flussi di difficile individuazione.

Il progetto “Planet” è la prova di come l’Amministrazione finanziaria sia in grado di calibrare efficacemente l’azione investigativa e repressiva in base ad un’attenta analisi del livello di rischio fiscale attribuibile a ciascuna categoria di contribuenti e ai diversi comportamenti posti in essere da questi ultimi. Di conseguenza, considerate le fattispecie evasive ed elusive più diffuse, è ragionevole pensare che i rapporti con l’estero saranno sempre più oggetto di interesse in sede di verifica fiscale. In questo contesto, alla luce della profonda crisi che attanaglia le imprese italiane, è opportuno, da un lato, che i contribuenti pongano in essere politiche trasparenti di tax governance basate su adeguati modelli di tax compliance e, dall’altro, che il Fisco adotti un atteggiamento equilibrato, basato sull’analisi preventiva del rischio fiscale, in modo da operare preliminarmente una netta distinzione tra le diverse categorie di soggetti passivi d’imposta: gli onesti, gli evasori e i criminali.

****

Con il presente articolo, prende il via un ambizioso progetto di ricerca del Centro Studi di Economia e Diritto – Ce.S.E.D. sul tema della “Criminologia Tributaria“, coordinato e diretto dal sottoscritto, che troverà spazio nell’omonima Rubrica di questa Rivista, oltre che su un sito dedicato (www.criminologiatributaria.it), e sarà oggetto di riflessione e studio sia in ambito nazionale che internazionale.

Sono ammessi a partecipare al progetto, previa selezione per titoli e colloquio:

  • Docenti, ricercatori, dottori di ricerca e laureati;
  • Dipendenti della Guardia di Finanza.

La richiesta di partecipazione può essere redatta su carta libera e trasmessa a mezzo posta elettronica, all’indirizzo:

ricerca@economiaediritto.it.

 

Claudio Melillo

Direttore Scientifico del Ce.S.E.D.

Coordinatore del progetto di ricerca sulla “Criminologia Tributaria

cmelillo@economiaediritto.it

Primo piano

Sintesi del curriculum:

  • Posizione attuale:
  • Dottore Commercialista ed Esperto Contabile iscritto all’Albo (sez. A) ODCEC di Milano.
  • Consulente di fiducia di importanti Gruppi societari ed Enti operanti in Italia e all’Estero.
  • Esperto di Fiscalità dei Rapporti Internazionali, Tax Compliance, Tax Risk Management, Tax Audit e Gestione delle Controversie Tributarie ad ogni livello (difesa amministrativa e penal-tributaria in verifica fiscale e in contenzioso) per le persone fisiche e le imprese di qualunque settore e dimensione.
  • Owner presso “Studio Tributario Melillo” in Milano, Legnano e Benevento.
  • Founder & Managing Partner presso Melillo & Partners Network Legale Tributario in Milano.
  • Of Counsel (Tax Advisor) presso Studio AGFM – Alinovi, Guiotto, Ferrari & Mattioli (studioagfm.it) di Parma e Milano.
  • Dottore di Ricerca in Diritto Tributario presso la Seconda Università degli Studi di Napoli.
  • Direttore Scientifico del Centro Studi di Economia e Diritto – Ce.S.E.D..
  • Direttore Editoriale del periodico digitale free it, iscritto al Tribunale di Milano.
  • Membro delle Commissioni “Fiscalità Internazionale” e “Contenzioso” dell’ODCEC di Milano.
  • Membro del Comitato Scientifico dell’Istituto Nazionale di Ragioneria (INR).
  • Membro del Gruppo di studio sul Patent Box dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Milano.
  • Co-responsabile scientifico del progetto di ricerca in materia di valutazione dei beni intangibili ai fini del Patent Box presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Salerno.
  • Professore a contratto e membro del Comitato Scientifico del Corso di Laurea in Scienze Criminologiche, dell’Investigazione e della Sicurezza presso l’Università L.U.de.S. H.E.I. di Lugano e Malta.
  • Cultore di Diritto Tributario presso le Facoltà di Giurisprudenza ed Economia dell’Università del Sannio (Cattedra del Prof. Avv. Paolo Puri).
  • Docente a contratto c/o LUISS Business School di Roma (Master di II livello in “Diritto Tributario, Contabilità e Pianificazione Fiscale”, diretto dalla Prof.ssa Avv. Livia Salvini e dal Prof. Avv. Giuseppe Melis).
  • Docente del modulo di International Tax Planning nel Corso di Planning e Consulenza Tributaria e Societaria dell’Università degli Studi di Milano Bicocca.
  • Docente della Scuola di Alta Formazione dell’ODCEC di Milano (Scuola di specializzazione in diritto tributario internazionale).
  • Docente e autore presso Euroconference S.p.A.
  • CTU presso il Tribunale di Milano (Sezione Civile e Penale).
  • Idoneo nella selezione pubblica per l’insegnamento integrativo di Diritto Tributario, Scienza delle Finanze, Finanza Aziendale e Politica Economica presso l’Università LUISS Guido Carli di Roma.
  • Idoneo nella selezione pubblica per l’insegnamento di “Procedimento e Processo Tributario” (anno 2016) presso l’Università degli Studi Insubria di Varese.
  • Idoneo nella selezione pubblica per l’insegnamento di “Diritto Tributario” (anno 2013) presso l’Università del Piemonte Orientale.
  • Collaboratore universitario (come correlatore di tesi di laurea) del Prof. Alberto Nobolo presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca.
  • Collaboratore delle principali riviste specializzate in materia tributaria e societaria (Rassegna Tributaria, Diritto e Pratica Tributaria, Diritto e Pratica Tributaria Internazionale, Diritto ed Economia delle Assicurazioni, Eutekne.info, IPSOA Quotidiano, Il Fisco, QOL de Il Fisco, ecc.).
  • Autore e co-autore di numerosi capitoli di Manuali per IPSOA in materia di fiscalità internazionale, transfer pricing, residenza, stabile organizzazione, governance fiscale, ecc..
  • Docente in materia tributaria in prestigiosi master, corsi, seminari e convegni in Italia e all’estero (SDA Bocconi, Università di Trieste, Seconda Università di Napoli, Sole 24 Ore, IPSOA Scuola di Formazione, ANDAF Academy, Unindustria Treviso, Università LIUC, Università LINK Campus, Scuola di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, Scuola Superiore dell’Economia e delle Finanze, Camera di Commercio di San Marino, Centro Studi di Economia e Diritto (Ce.S.E.D.), ecc.).
  • Già partner di A.L.P.ID. (Associazione Liberi Professionisti InterDisciplinari) di Milano, Corso di Porta Vittoria 54.
  • Presidente e Direttore Scientifico del Centro Studi Economia e Diritto – Ce.S.E.D..
  • Direttore Editoriale della Rivista digitale free ECONOMIAeDIRITTO.it.
  • Dottore di Ricerca (Ph.D.) in Diritto Tributario presso la II Università di Napoli – Facoltà di Economia.
  • Già Membro del Centro Studi Internazionali GEB Partners di Milano.
  • Docente e relatore presso il Ce.S.E.D., ha tenuto corsi, seminari e convegni presso: Scuola di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, SDA Bocconi, Link Campus University of Malta, Unindustria, ANDAF, Scuola Superiore dell’Economia e delle Finanze, IPSOA, Centro Studi Internazionali GEB Partners, ecc..
  • Già Socio Ordinario del Centro Penale di Diritto Tributario – CDPT (Presidente: Ch.mo Prof. Ivo Caraccioli).
  • Già Tax Director c/o Valente Associati Studio Legale Tributario GEB Partners di Milano.
  • Autore di numerose pubblicazioni in materia di fiscalità internazionale e diritto societario.
  • Curatore di numerose Rubriche in ECONOMIAeDIRITTO.it, tra cui “Criminologia Tributaria“.
  • Collaboratore della Rivista “il fisco”.
  • Collaboratore della Rivista “Diritto e Pratica Tributaria”.
  • Collaboratore della Rivista “Diritto e Pratica Tributaria Internazionale”.
  • Collaboratore della Rivista di Diritto Tributario e dell’Impresa “Quadrimestre di Business and Tax”.
  • Già Visiting Scholar presso il Centro di Ricerche Tributarie dell’Impresa – Ce.R.T.I. dell’Università Bocconi di Milano.
  • Già Ufficiale di Polizia Tributaria e Giudiziaria della Guardia di Finanza (15 anni di servizio operativo nel settore dei controlli fiscali e delle indagini penal-tributarie e penal-societarie).
  • Perfezionamento presso la Scuola biennale di Alta Formazione dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Milano (Università Bocconi).
  • Seconda Laurea specialistica a pieni voti in Scienze dell’Amministrazione.
  • Laurea (vecchio ord.) a pieni voti in Economia Aziendale.
  • Idoneità nella selezione per la carriera civile nel Dipartimento delle Finanze (presso Commissioni Tributarie).
  • Idoneità nel concorso interno per titoli ed esami per la carriera dirigenziale nella Guardia di Finanza.
  • Idoneità nel concorso pubblico per titoli ed esami per la carriera direttiva e dirigenziale nella Guardia di Finanza.

Vincitore di concorso pubblico nazionale come Ispettore della Guardia di Finanza, frequenta la Scuola Allievi Ispettori e Sovrintendenti di Cuneo e L’Aquila. Nel 1994 presta aiuto come volontario ai comuni alluvionati del Piemonte. Svolge diversi tirocini presso i Reparti operativi del Corpo e, dopo aver superato brillantemente tutti gli esami previsti dal percorso accademico, ottiene il grado di Ispettore della Guardia di Finanza. Nel 1996 viene assegnato ai Reparti della Regione Lombardia, dove, dopo circa 15 anni, conclude la sua carriera presso il prestigioso Nucleo di Polizia Tributaria di Milano, dove rimane distaccato per molti mesi quale membro di un pool investigativo impegnato in indagini bancarie e societarie di rilevanza internazionale, a seguito delle quali riceve l’encomio solenne, direttamente a firma del Comandante Generale della Guardia di Finanza, per aver contribuito ad impedire la scalata occulta ad un importante gruppo bancario italiano ed a recuperare svariati milioni di euro. Nel 2006 vince il concorso pubblico per titoli ed esami per il Dottorato di Ricerca in Diritto Tributario presso la II Università di Napoli ed ottiene un congedo straordinario da parte della Guardia di Finanza. Assegnato al Centro di Ricerche Tributarie dell’Impresa (Ce.R.T.I.) della Bocconi di Milano svolge approfonditi studi in materia di fiscalità comunitaria e internazionale che vengono pubblicati sulla prestigiosa Rivista “Diritto e Pratica Tributaria” di Victor Uckmar (Ed. Cedam). Dopo aver partecipato a diversi convegni in Italia e all’estero, previo accordo con il coordinatore del dottorato, decide di proseguire il percorso con uno stage presso Valente Associati GEB Partners, con il quale inizia una intensa collaborazione a partire dall’1 settembre 2008. Successivamente, pur avendo ottenuto l’idoneità nel concorso interno per l’accesso alla carriera direttiva e dirigenziale della Guardia di Finanza e una seconda idoneità nella selezione per il ruolo tecnico alle dipendenze del Ministero delle Finanze, presso una Commissione Tributaria a sua scelta, presenta la domanda di congedo e, con decorrenza 1 settembre 2009, entra a far parte a tutti gli effetti del team professionale di Valente Associati GEB Partners.

Dopo una brillante e rapida carriera all’interno della rinomata boutique tributaria milanese, nel 2013, dopo aver valutato l’offerta di una ulteriore crescita e integrazione all’interno della predetta struttura, decide di uscirne e di fondare il proprio Studio di Consulenza Economico-Giuridica e Tributaria.

logo melillo&partners3Nel 2015, dopo aver sperimentato e affermato sul campo per circa due anni la propria autonomia e capacità competitiva,  lo Studio cambia denominazione in Melillo & Partners Studio Legale Tributario e dal 16 febbraio 2015 fissa la sua sede operativa in una delle zone più prestigiose del centro storico di Milano, in zona Duomo, alla Via Santa Maria Della Valle 3, che si raggiunge agevolmente con la metropolitana (linea gialla o rossa) dalla fermata “Duomo”, percorrendo per circa 8 minuti la famosa Via Torino oppure dalla fermata “Missori” percorrendo per circa 7 minuti le stradine che giungono alla affascinante Via dei Piatti, la quale incrocia Via Torino. La struttura che ospita lo Studio è attrezzata, secondo moderni standard, anche per sviluppare progetti formativi, workshop e attività di networking.

Riepilogo delle competenze:

  • Esperto di verifiche/accertamenti (tax audit) e contenzioso (tax litigation) in materia di fiscalità nazionale e internazionale (transfer pricing, esterovestizione, stabile organizzazione occulta, CFC, costi black list, ecc.).
  • Esperto di fiscalità nazionale, comunitaria e internazionale per le imprese che operano (o che intendono operare) con l’estero.
  • Docente/Relatore su temi di fiscalità nazionale, comunitaria e internazionale.
  • già Ufficiale di Polizia Tributaria e Giudiziaria della Guardia di Finanza (15 anni nel settore delle verifiche fiscali e nelle indagini penal-tributarie).

Competenze specialistiche:

  • Transfer pricing, residenza ed esterovestizione, stabile organizzazione, paradisi fiscali, CFC, convenzioni contro le doppie imposizioni;
  • gestione della variabile fiscale (tax governance) e del rischio fiscale (tax risk management e tax control framework);
  • predisposizione di modelli per la prevenzione del rischio fiscale dei Gruppi internazionali (es. Masterfile e Documentazione Nazionale del Transfer pricing, Policy di governance e di gestione delle partecipate estere, Policy di gestione della tesoreria, Policy di gestione della responsabilità penal-tributaria, ecc.).
  • assistenza in verifica fiscale, accertamento, contraddittorio, contenzioso;
  • assistenza post-verifica;
  • assistenza nella gestione degli strumenti finalizzati ad evitare il contenzioso con l’Agenzia delle Entrate (es. adesione al PVC, istanza di riesame per annullamento in autotutela, invito al contraddittorio, accertamento con adesione, reclamo, mediazione, ecc.)
  • assistenza nella fase stragiudiziale del procedimento tributario e gestione dei rapporti con l’Agenzia delle Entrate;
  • consulenza alle imprese per tutte le questioni riguardanti la fiscalità nazionale, comunitaria e internazionale (rischi penal-tributari, transfer pricing, residenza ed esterovestizione, paradisi fiscali, ecc.);
  • assistenza nelle verifiche derivanti da procedimenti penal-tributari;
  • assistenza con riferimento ai reati tributari (D.Lgs. 74/2000), alla responsabilità amm.va degli enti (D.Lgs. 231/2001), alla normativa antiriciclaggio (D.Lgs. 231/2007).
  • assistenza nell’analisi delle anomalie finanziarie (anatocismo e usura bancaria).

E’ stato docente presso: Scuola di Polizia Tributaria, SDA Bocconi, Università di Napoli II, Link Campus University, Università LIUC (Castellanza), IPSOA, ANDAF, SSEF, Unindustria, ecc.

Attualmente è Presidente e Direttore Scientifico del Centro Studi di Economia e Diritto – Ce.S.E.D.

*****

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Studio MelilloLo Studio Melillo è nato come punto di riferimento per lo studio e la ricerca in campo economico, giuridico e tributario. Nel tempo ha assunto la forma di boutique tributaria specializzata in fiscalità nazionale, comunitaria e internazionale, con particolare focus sulle verifiche fiscali che, grazie al supporto del Network M&P, di cui è fondatore e membro, è in grado di fornire servizi di Consulenza Multidisciplinare Integrata (C.M.I.) a imprese nazionali e multinazionali, studi professionali, enti, istituzioni e persone fisiche nelle seguenti aree:

TAX Fiscalità nazionale, comunitaria e internazionale Diritto doganale e IVA Verifiche fiscali e attività pre-contenziosa Contenzioso tributario LEGAL Diritto penale societario e tributario Diritto del lavoro Diritto fallimentare Diritto civile e societario Diritto bancario (anatocismo e usura) Diritto amministrativo Diritto ambientale Diritto dei Trust Diritto del web ORGANIZATION Marketing e relazioni internazionali Antiriciclaggio Modelli 231 Certificazione di qualità Contabilità e bilancio Finanza agevolata Organizzazione Tesoreria Servizi amministrativi Formazione Merchandising Siti web Traduzione e interpretariato

gdfQUID PLURIS: il Dott. Claudio Melillo, fondatore dell’omonimo Studio, vanta una esperienza di circa 15 anni come Ufficiale di Polizia Tributaria e Giudiziaria della Guardia di Finanza e di circa 6 anni come Tax Advisor di clientela multinazionale. Conosce in dettaglio le procedure di verifica fiscale, con particolare riguardo a transfer pricing, esterovestizione, stabile organizzazione, paradisi fiscali, CFC, elusione, abuso del diritto e reati tributari. La Sua assistenza come Tax Advisor ha consentito a Clienti di svariati settori, già in sede di verifica fiscale, di dimostrare la regolarità delle operazioni oggetto di controllo, con conseguente annullamento o significativo abbattimento dei rilievi contestati. In numerose occasioni, l’assistenza del Dott. Melillo ha comportato l’archiviazione dei procedimenti penali in capo agli amministratori.

Lo Studio Melillo esegue CHECK-UP e STRESS-TEST in materia di: 1. Rischi fiscali derivanti da investimenti all’estero 2. Documentazione del transfer pricing (ai fini della idoneità) 3. Finanza agevolata e Start-up 2. Anatocismo e usura Gli iscritti al Ce.S.E.D. usufruiscono di CHECK-UP e WORKSHOP GRATUITI. Info: cesed@economiaediritto.it. SCARICA LA BROCHURE COMPLETA DELLO STUDIO MELILLO

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PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE

Articoli pubblicati su Quotidiano On Line – QOL de IL FISCO (www.sistemailfisco.it)

GRUPPO WOLTERS KLUVER

27/02/2017 Dichiarazione IVA 2017: gli effetti collaterali della semplificazione  
01/04/2016 L’abrogazione del raddoppio dei termini di accertamento in caso di denuncia penale e il nuovo istituto del ravvedimento operoso: alcune contraddizioni della riforma fiscale  
23/03/2016 La “compliance integrata” alla ricerca di punti riferimento: il sistema ispirato al Modello Organizzativo ex D.Lgs. n. 231/2001  
16/03/2016 I vantaggi della “compliance integrata” e le modalità applicative dei sistemi di gestione e controllo del rischio fiscale
09/03/2016 La “compliance integrata”: il D.Lgs. n. 231/2001 come base per la costruzione del modello di gestione e controllo del rischio fiscale  
01/03/2016 Tax (crime) risk management e modelli di gestione e controllo del rischio fiscale: le novità nel rapporto Fisco-Impresa  
02/02/2016 Patent box: le imprese al calcolo della convenienza in caso di utilizzo indiretto  
26/01/2016 Patent box: le imprese al calcolo della convenienza in caso di utilizzo diretto  
16/01/2016 Patent box: il nexus approach e le complicazioni derivanti dall’utilizzo “diretto” dei beni immateriali  
12/01/2016 Patent box: istanze di ruling al test di ammissione  
05/01/2016 Patent box: il ruling finalizzato all’accordo preventivo  
22/12/2015 Fisco telematico: controlli fiscali più agevoli grazie alla fatturazione elettronica tra privati e sanzioni per chi non adempie correttamente  
16/12/2015 Fisco telematico: i vantaggi della memorizzazione e trasmissione elettronica dei corrispettivi per i soggetti IVA  
09/12/2015 Fisco telematico: i servizi dell’Amministrazione finanziaria per la fatturazione elettronica tra privati  
02/12/2015 Fisco telematico: la fatturazione elettronica tra privati parte tra un anno  
25/11/2015 Fisco telematico: la fatturazione elettronica quale presupposto per la digitalizzazione dei rapporti con la Pubblica Amministrazione  
12/11/2015 La posizione della Corte di Giustizia UE in materia di prescrizione dei reati nelle frodi fiscali IVA  
11/11/2015 Modifiche alla dichiarazione dei redditi in sede di contenzioso  
28/05/2015 Certezza del diritto, fatturazione elettronica fra privati e internazionalizzazione delle imprese  
19/05/2015 Autoriciclaggio e reati tributari: il modello organizzativo ex D.Lgs. 231/2001 si adegua  
04/05/2015 Accordi preventivi con l’Amministrazione finanziaria per ridurre i rischi fiscali derivanti dall’internazionalizzazione  
24/04/2015 Dalla Delega Fiscale una opportunità per i Dottori Commercialisti  
23/04/2015 Il “regime di adempimento collaborativo” prende forma  

  

Articoli su Riviste scientifiche, Capitoli di Manuali, Volumi, ecc.:

2017:                      Pubblicazione di articoli e approfondimenti in materia di fiscalità nazionale e internazionale in “Dottryna”, banca dati autorale di Euroconference S.p.A. – autore.

Ago 2016:                “Profili fiscali delle fondazioni universitarie”, in il fisco, n. 39/2016 – autore.

Nov 2015:                “Regime di adempimento collaborativo e monitoraggio del rischio fiscale: incentivi, semplificazioni e oneri”, in Diritto e Pratica Tributaria, n. 6/2015 – autore.

Lug 2015:                “L’evoluzione del rapporto Fisco-Impresa secondo le linee guida dell’OCSE”, in Rassegna Tributaria, n. 4/2015 – autore.

5 Mag 2014:             “L’importanza dell’analisi documentale e grafologica nella lotta all’evasione fiscale internazionale. Il caso italiano”, Relazione, in Atti del “XVI Simposio di Studi sulla Scrittura” svoltosi dal 4 al 6 giugno 2014 presso l’Università di Wrocław (Polonia) – Facoltà di Legge, Amministrazione ed Economia – Dipartimento di Scienze Forensi – Cattedra di Criminalistica – autore.

2014 (Rubrica):         “Rubrica di Diritto Tributario”, in Rivista digitale free ECONOMIAeDIRITTO.itcuratore.

2014 (Rubrica):         “Rubrica di Fiscalità Internazionale”, in Rivista digitale free ECONOMIAeDIRITTO.itcuratore.

2014 (Rubrica):         “Rubrica di Corporate Social Responsibility, in Rivista digitale free ECONOMIAeDIRITTO.it curatore.

2014 (Rubrica):         “Rubrica di Criminologia e Criminalistica Tributaria”, in Rivista digitale free ECONOMIAeDIRITTO.itcuratore.

2013 (Articolo):         “Criminologia e criminalistica tributaria: i nuovi strumenti di contrasto dell’evasione e dell’elusione fiscale internazionale”, in “Rubrica di Criminologia e Criminalistica Tributaria”, in Rivista digitale free ECONOMIAeDIRITTO.it, n. 8/2013 – autore.

2013 (Volume):         Esterovestizione e residenza (2^ Edizione, a cura di P. Valente), con prefazione di Saverio Capolupo (Comandante Generale della Guardia di Finanza) e presentazione di Raffaele Rizzardi, Ipsoa, Milano, 2013 – coautore, supervisore e revisore.

2013 (Capitolo):         “Profili IRAP e IVA in materia di esterovestizione”, in Esterovestizione e residenza (2^ Edizione, a cura di P. Valente), Ipsoa, Milano, 2013 – coautore.

2013 (Capitolo):         “La prova della residenza nelle verifiche fiscali”, in Esterovestizione e residenza (2^ Edizione, a cura di P. Valente), Ipsoa, Milano, 2013 – coautore.

2013 (Capitolo):         “Orientamenti giurisprudenziali”, in Esterovestizione e residenza (2^ Edizione, a cura di P. Valente), Ipsoa, Milano, 2013 – coautore.

2013 (Articolo):         “Tax Audit e verifica del fondo imposte: il caso Alfa S.p.A.”, in il fisco, n. 34/2013 – autore.

2013 (Volume):         Analisi di comparabilità nel transfer pricing, in “Collana di Fiscalità Internazionale” (1^ Edizione, a cura di P. Valente), Ipsoa, Milano, 2013 – collaboratore, supervisore e revisore.

2012 (Articolo):         “Finanziamenti infragruppo: economicità prevale su anomalie contrattuali”, in Eutekne.info del 15 settembre 2012 – coautore.

2012 (Articolo):         “L’accertamento della responsabilità amministrativa degli enti”, in Quotidiano Ipsoa del 4 maggio 2012 – coautore.

2012 (Volume):         Manuale del transfer pricing (2^ Edizione, a cura di P. Valente), con prefazione di Raffaele Rizzardi e presentazione di Francesco Arcucci, Ipsoa, Milano, 2012 – coautore, supervisore e revisore.

2012 (Capitolo):         “I controlli dell’Amministrazione finanziaria in materia di transfer pricing” in Manuale del transfer pricing (2^ Edizione, a cura di P. Valente), Ipsoa, Milano, 2012 – coautore.

2012 (Capitolo):         “Il transfer pricing e la disciplina dell’IVA” in Manuale del transfer pricing (2^ Edizione, a cura di P. Valente), Ipsoa, Milano, 2012 – coautore.

2012 (Capitolo):         “Transfer pricing e irrilevanza dell’IRAP e dell’IVA in caso di rettifica” in Manuale del transfer pricing (2^ Edizione, a cura di P. Valente), Ipsoa, Milano, 2012 – coautore.

2012 (Articolo):         “(Ir)rilevanza dell’Irap e dell’Iva in caso di rettifica nel transfer pricing”, in il fisco, n. 5/2012 – coautore.

2011 (Volume):         Manuale di Governance Fiscale, (1^ Edizione, a cura di P. Valente), con prefazione di Carlo Garbarino e presentazione di Saverio Capolupo (Comandante Generale della Guardia di Finanza), Ipsoa, Milano, 2010 – coautore, supervisore e revisore.

2011 (Capitolo):         “Tax Governance: il rapporto Fisco-Contribuente”, in Manuale di Governance Fiscale, (1^ Edizione, a cura di P. Valente), Ipsoa, Milano, 2010 – coautore.

2011 (Capitolo):         “La trasparenza nelle società quotate e lo schema di relazione sulla corporate governance proposta da Borsa Italiana S.p.A.”, in Manuale di Governance Fiscale, (1^ Edizione, a cura di P. Valente), Ipsoa, Milano, 2010 – coautore.

2011 (Capitolo):         “Governance e risk management nelle società quotate: la disciplina dell’OPA e l’obbligo previsto dall’art. 106 del Testo Unico della Finanza”, in Manuale di Governance Fiscale, (1^ Edizione, a cura di P. Valente), Ipsoa, Milano, 2010 – coautore.

2011 (Capitolo):         “Governance e risk management nelle società quotate: la disciplina dei ‘‘patti parasociali’’ e degli ‘‘acquisti di concerto’’ nel Testo Unico della Finanza”, in Manuale di Governance Fiscale, (1^ Edizione, a cura di P. Valente), Ipsoa, Milano, 2010 – autore.

2011 (Capitolo):         “Governance e risk management nelle società quotate: la disciplina del market abuse e gli illeciti di market manipulation”, in Manuale di Governance Fiscale, (1^ Edizione, a cura di P. Valente), Ipsoa, Milano, 2010 – autore.

2011 (Capitolo):         “Governance e risk management nelle società quotate: profili penali della condotta artificiosa nell’elusione dell’OPA obbligatoria da «concerto occulto»”, in Manuale di Governance Fiscale, (1^ Edizione, a cura di P. Valente), Ipsoa, Milano, 2010 – autore.

2011 (Capitolo):         “Governance e risk management nelle società quotate: il regime sanzionatorio previsto dal D.Lgs. 231/2001 per gli illeciti di market manipulation”, in Manuale di Governance Fiscale, (1^ Edizione, a cura di P. Valente), Ipsoa, Milano, 2010 – autore.

2011 (Articolo):         “Direttiva n. 2010/45/UE – Fattura elettronica Le novità applicabili dal 2013”, in il fisco, n. 21/2011 – coautore.

2011 (Articolo):         “L’OPA obbligatoria da concerto occulto e la manipolazione del mercato”, in Diritto ed Economia delle Assicurazioni (Giuffrè), n. 1/2011 – autore.

2010 (Volume):         Le novità del trasfer pricing, (1^ Edizione, a cura di P. Valente), Ipsoa, Milano, 2010 – coautore, supervisore e revisore.

2010 (Articolo):         “La documentazione del transfer pricing”, (a cura di P. Valente), in il fisco, n. 34/2010 – coautore.

2010 (Articolo):         “Il criterio dell’oggetto principale ai fini dell’identificazione della residenza fiscale delle società”, (a cura di P. Valente), in il fisco, n. 28/2010 – coautore.

2010 (Articolo):         “Modalità di esecuzione dell’attività ispettiva in ipotesi di esterovestizione”, (a cura di P. Valente), in il fisco, n. 27/2010 – coautore.

2010 (Articolo):         “I controlli dell’Amministrazione finanziaria in materia di residenza fiscale ed esterovestizione”, (a cura di P. Valente), in il fisco, n. 26/2010 – coautore.

2010 (Articolo):         “Elusione e abuso del diritto: tra ipotesi di integrazione ed esigenze di certezza normativa”, in Diritto e Pratica Tributaria, Cedam, Padova, n. 3/2010 – autore.

2009 (Articolo):         “VAT PACKAGE: Recenti modifiche alla disciplina dell’imposta sul valore aggiunto (in vigore a partire dal 1° gennaio 2010)”, in il fisco, n. 46/2009 – coautore.

2009 (Articolo):         “La creazione della zona di libero scambio Euro-Mediterranea: aspetti di politica commerciale, fiscale e doganale”, in Diritto e Pratica Tributaria Internazionale (diretta da V. Uckmar e Claudio Sacchetto), n. 3/2009, pp. 1321 ss. – autore.

2009 (Articolo):         “Le sanatorie fiscali introdotte dalla legge 289/2002” (Rassegna di Giurisprudenza), in Diritto e Pratica Tributaria, n. 3/2009 – autore.

2009 (Articolo):         “Il primato del diritto comunitario sul diritto interno e gli strumenti a disposizione del giudice (tributario) nazionale per la risoluzione delle antinomie tra norme (tributarie) nazionali e norme comunitarie” in Diritto e Pratica Tributaria, n. 1/2009 – autore.

2009 (Volume):         Manuale del transfer pricing (1^ Edizione, a cura di P. Valente), con prefazione di Pietro Adonnino e presentazione di Saverio Capolupo (Comandante Generale della Guardia di Finanza), Ipsoa, Milano, 2012 – coautore, supervisore e revisore.

2009 (Capitolo):         “I controlli dell’Amministrazione finanziaria in materia di transfer pricing”, in Manuale del Transfer Pricing (a cura di Piergiorgio Valente), Milano, 2009 – coautore.

2009 (Capitolo):         “Il transfer pricing e la disciplina dell’IVA”, in Manuale del Transfer Pricing (a cura di P. Valente), Milano, 2009 – coautore.

2009 (Articolo):         “Le modalità di esecuzione dell’attività ispettiva in materia di transfer pricing” (seconda parte), in il fisco, n. 20/2009 – coautore.

2009 (Articolo):         “Le modalità di esecuzione dell’attività ispettiva in materia di transfer pricing” (prima parte), in il fisco, n. 17/2009 – coautore.

2009 (Articolo):         “I poteri di indagine e controllo dell’Amministrazione finanziaria in materia di transfer pricing”, in il fisco, n. 15/2009 – coautore.

2009 (Articolo):         Il Processo di Barcellona e la creazione della zona di libero scambio nell’area Euro-Mediterranea entro il 2010”, in www.businessandtax.it – Rivista di Diritto Tributario e dell’Impresa, 2009, n. 1 – autore.

2008 (Articolo):         “Problemi attuali e prospettive future della lotta alle frodi nel settore dell’IVA intracomunitaria”, in www.businessandtax.it – Rivista di Diritto Tributario e dell’Impresa, 2008, n. 1 – autore.

2008 (Monografia):     “Gli strumenti giuridici per l’armonizzazione fiscale europea”, stampato e distribuito da Lulu Press Inc. e da Amazon.com, (1^ Edizione 2008) – autore.

2007 (Articolo):         “I patti parasociali, gli acquisti di concerto e le possibili condotte elusive dell’OPA obbligatoria – artt. 106, 109 e 122 T.U.F.”, in www.businessandtax.it – Rivista di Diritto Tributario e dell’Impresa, 2007, n. 1 – autore.

2007 (Articolo):         La manipolazione del mercato nella disciplina del market abuse. I possibili riflessi penali dell’OPA da concerto occulto, in www.businessandtax.it – Rivista di diritto tributario e dell’impresa, 2007, n. 2 – autore.

2007 (Articolo):         “Lo stato dell’arte nell’evoluzione del rapporto tra diritto comunitario e diritto tributario interno”, in www.businessandtax.it – Rivista di diritto tributario e dell’impresa, 2007, n. 3 – autore.

 

ATTIVITA’ DIDATTICA E SCIENTIFICA:

…da svolgere:

in programma:          Scuola di Alta Formazione dell’ODCEC di Milano – Scuola di specializzazione in Diritto Tributario Internazionale

                              Docente in materia di Fiscalità internazionale e Tax (Crime) Risk Management

da Apr 2017:            Centro Studi Tributari di Euroconference S.p.A.

                              Docente del Master di specializzazione sul Patent Box

A.A. 2016/2017:      Università LUISS Guido Carli di Roma

                              Docente al Master di 2° livello in “Diritto Tributario, Contabilità e Pianificazione Fiscale”, diretto dal Prof. Avv. Giuseppe Melis (presidente: Prof.ssa Avv. Livia Salvini).

…svolta o in corso:

Set 2016 – oggi:         Università degli Studi di Benevento (UniSannio)

                              Cultore della materia presso la cattedra del Prof. Paolo Puri (Ordinario di Diritto Tributario) per le materie di “Diritto Tributario” e “Diritto Tributario Italiano ed Europeo” presso i Dipartimenti di Giurisprudenza e di Economia.

Dic 2016-Feb 2017:   Università degli Studi di Milano-Bicocca

                              Docente di “Pianificazione Fiscale e Finanziaria Europea e Internazionale” nel corso di “Planning e Fiscalità Internazionale” della Prof.ssa Anna De Toni, presso la cattedra del Prof. Alberto Nobolo (Ordinario di Economia Aziendale)

Apr 2016:                Università LUISS Guido Carli di Roma

Idoneo al bando di concorso pubblico per l’insegnamento integrativo di: Diritto Tributario, Scienza delle Finanze, Finanza Aziendale e Politica Economica presso i quattro dipartimenti dell’Università.

2016:                      Università degli Studi di Milano-Bicocca

                              Correlatore di Tesi di laurea specialistica in tema di Tax Governance & Tax Risk Management, presso la cattedra del Prof. Alberto Nobolo (Relatore).

2016 – oggi:              Università LUdeS HEI di Malta e Lugano

                              Docente a contratto nel corso di laurea in “Scienze Criminologiche, dell’Investigazione e della Sicurezza” della Facoltà di Scienze Umane.

22 Feb 2016:            Studio AGFM – Alinovi, Guiotto, Ferrari & Mattioli

Relatore sul tema dei “Nuovi termini di accertamento e ravvedimento operoso” al Convegno sulle novità fiscali previste dalla Legge di Stabilità 2016.

                              Hotel Maria Luigia in Parma.

10 Dic 2015:            Business School de Il Sole 24 Ore

                              Docente nel webinar intitolato: “Tax Risk Management per le imprese che operano con l’estero

Ott-Nov 2015:           Centro Studi di Economia e Diritto – Ce.S.E.D.

Coordinatore e Docente: Dott. Claudio Melillo.

Referente Scientifico: Prof. Avv. Claudio Sacchetto (Ordinario di Diritto Tributario presso l’Università degli Studi di Torino).

Dalla verifica fiscale al contenzioso: metodologie e strumenti per la difesa tributaria” – I Edizione.

Corso di Alta Formazione accreditato per 20 CFP dall’Ordine dei Dottori Commercialisti di Milano e dalla Guardia di Finanza.

Set-Ott 2015:            Centro Studi di Economia e Diritto – Ce.S.E.D.

Coordinatore e Docente: Dott. Claudio Melillo.

Referente Scientifico: Prof. Avv. Claudio Sacchetto (Ordinario di Diritto Tributario presso l’Università degli Studi di Torino).

Strumenti Operativi per l’Internazionalizzazione delle PMI” (SOI-PMI) – II Edizione.

Corso di Alta Formazione accreditato per 20 CFP dall’Ordine dei Dottori Commercialisti di Milano e dalla Guardia di Finanza.

30 Giu 2015:            Centro Studi di Economia e Diritto – Ce.S.E.D.

Coordinatore e Docente: Dott. Claudio Melillo.

Referente Scientifico: Prof. Avv. Claudio Sacchetto (Ordinario di Diritto Tributario presso l’Università degli Studi di Torino).

Rapporto tra Diritto Tributario dell’Unione Europea e Diritto interno”.

Milano, Via Santa Maria Valle, 3.

                              Seminario accreditato per 4 CFP dall’Ordine dei Dottori Commercialisti di Milano.

26 Giu 2015:            Università LIUC di Castellanza – MASTER CFO.

                              Docente in materia di Tax Planning & Tax Risk Management.

28 Mag 2015:           Business International – Gruppo Fiera Milano

Relatore al Convegno intitolato “Reati tributari e revisione della mappatura dei rischi, novità in tema di poteri di controllo e responsabilità e recente giurisprudenza sull’Organismo di Vigilanza”.

Milano.

29 Mag – 25 Giu 2015:   Centro Studi di Economia e Diritto – Ce.S.E.D.

Coordinatore e Docente: Dott. Claudio Melillo.

Referente Scientifico: Prof. Avv. Claudio Sacchetto (Ordinario di Diritto Tributario presso l’Università degli Studi di Torino).

TAX LAB 2014: Fiscalità dei Rapporti Internazionali, Tax Risk Management e Gestione delle Controversie Tributarie”.

Milano, Via Santa Maria Valle, 3.

                              Corso accreditato per 20 CFP dall’Ordine dei Dottori Commercialisti di Milano.

7 Mag 2015:             Melillo & Partners Studio Legale Tributario, in collaborazione con Centro Studi di Economia e Diritto – Ce.S.E.D., Rivista digitale ECONOMIAeDIRITTO.it e Copernico Milano.

                              Relatore al Workshop intitolato “Arriva il Tax Risk Manager in azienda (?)”.

10 Apr 2015:            Associazione Liberi Professionisti InterDisciplinari (A.L.P.ID.) di Milano.

                              Relatore al Convegno sul tema della “Gestione e controllo del rischio fiscale nelle imprese”.

27 Mar 2015:           Università degli Studi di Trieste – Polo Goriziano.

Relatore al Convegno intitolato: “I processi investigativi nel crimine finanziario internazionale”.

Coordinatore: Prof. Pier Giorgio Gabassi, Ordinario di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni. Tra i relatori: il Comandante in Seconda della Guardia di Finanza, Generale di Corpo d’Armata Dott. Pasquale Debidda.

3 – 31 Ott 2014:       Centro Studi di Economia e Diritto – Ce.S.E.D.

Direttore Scientifico e Docente.

TAX LAB 2014: Fiscalità dei Rapporti Internazionali, Tax Risk Management e Gestione delle Controversie Tributarie”.

Legnano e Milano (con il patrocinio dell’Università di Lugano).

Nov-Dic 2014:           Centro Studi di Economia e Diritto – Ce.S.E.D. (Salerno).

Direttore Scientifico, moderatore e docente di Fiscalità dei Rapporti Internazionali delle PMI.

Corso di Alta Formazione di 20 ore intitolato: “Strumenti operativi per l’internazionalizzazione delle PMI” (nr. 5 Seminari di studio su aspetti strategici, organizzativi, finanziari, contrattuali e fiscali dell’internazionalizzazione).

                              Salerno (con il supporto della Camera di Commercio).

Ott 2013 – Oggi:       Università E-Campus di Novedrate (CO).

Cultore di Diritto Tributario, presso la Cattedra di Diritto Tributario del Prof. Roberto Serrentino.

Ott 2006 – Oggi:       Seconda Università di Napoli – Facoltà di Economia.

Collaborazione in materia di Diritto Tributario Italiano, Comunitario e Internazionale, presso la Cattedra di Diritto Tributario del Prof. Manlio Ingrosso.

Didattica, ricerca, convegnistica, pubblicistica e partecipazione alle commissioni d’esame.

4 – 6 Mag 2014:        Università di Wrocław (Polonia) – Facoltà di Legge, Amministrazione ed Economia.

                              Dipartimento di Scienze Forensi – Cattedra di Criminalistica.

XVI Simposio di Studi sulla Scrittura” (Sessione del 5 mag 2014 presieduta dal Prof. dr hab. Tadeusz Tomaszewski).

Relatore sul tema de “L’importanza dell’analisi documentale e grafologica nella lotta all’evasione fiscale internazionale. Il caso italiano”.

9 Mag – 6 Giu 2014:  Centro Studi di Economia e Diritto – Ce.S.E.D. (Milano).

Direttore Scientifico e relatore in materia di Diritto Tributario Italiano, Europeo e Internazionale.

Corso di Alta Formazione di 20 ore intitolato: “Strumenti operativi per l’internazionalizzazione delle PMI” (nr. 5 Seminari di studio su aspetti strategici, organizzativi, finanziari, contrattuali e fiscali dell’internazionalizzazione).

Milano, presso Harbour Club di San Siro.

Con il patrocinio dell’Università di Lugano (CH).

5 Feb 2014:             Scuola di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Ostia (Roma).

Docente del corso di “Tecniche di contrasto Tecniche di contrasto ai fenomeni di evasione fiscale internazionale, alle frodi ed all’elusione fiscale”.

Fiscalità internazionale (Residenza fiscale ed Esterovestizione societaria).

8 Nov – 6 Dic 2013:   IPSOA Scuola di Formazione (Reggio Emilia).

                              Docente del Master in Transfer Pricing (avanzato).

Ott – Nov 2013:        IPSOA Scuola di Formazione (Milano).

Docente dei Master in Transfer Pricing (Base e Avanzato) e relatore nei Convegni in materia di fiscalità internazionale.

24 Mag 2013:           ANDAF Academy (Milano).

                              Docente del 2° corso di Diritto Tributario d’Impresa dedicato al “Reddito d’impresa”.

17 Mag 2013:           Scuola Superiore dell’Economia e delle Finanze – SSEF (Milano).

Docente del Master in Diritto Tributario “Ezio Vanoni”.

Modulo n. 28 in materia di Diritto Tributario Europeo e Internazionale.

15 Mag 2013:           IPSOA Scuola di Formazione (Milano e Reggio Emilia).

                              Docente del Master in Transfer Pricing.

14 Mag 2013:           IPSOA Scuola di Formazione (Milano).

                              Relatore nel convegno “Check up transfer pricing per la dichiarazione dei redditi”.

13 Mag 2013:           Scuola Superiore dell’Economia e delle Finanze – SSEF (Torino).

Docente del corso “Convenzioni internazionali contro le doppie imposizioni”.

2 Mag 2013:             SDA Bocconi – Osservatorio Fiscale e Contabile (OFC) diretto dal Prof. Garbarino (Milano).

Relatore nel convegno sul tema dell’“Aggressive Tax Planning: Base Erosion and Profit Shifting (BEPS)”.

2013:                      Link Campus University of Malta (sede di Roma).

Corso di Laurea Magistrale in International Management.

Docente/Tutor del corso di “Politiche Fiscali dell’Unione Europea”.

Ott-Dic 2012:           IPSOA Scuola di Formazione (Reggio Emilia).

Docente del Master in Transfer Pricing.

24 Ott 2012:            SDA Bocconi – Osservatorio Fiscale e Contabile (OFC) diretto dal Prof. Garbarino (Milano).

Relatore nel convegno sul tema delle “Verifiche e accertamenti in materia internazionale: esame di casi di studio Spunti critici e profili operativi”.

Giu-Lug 2012:          ANDAF (Nord Est).

Docente del Corso di “Metodologie e tecniche del transfer pricing”.

26 Giu 2012:            Camera di Commercio della Repubblica di San Marino.

Relatore nel seminario sul tema: “Fiscalità internazionale: black list, doppie imposizioni e transfer pricing”.

22 Mag 2012:           Unione Industriali di Treviso.

Relatore nel convegno intitolato “Linee investigative nelle verifiche, criticità applicative e profili difensivi in materia di Fiscalità Internazionale”.

2012:                      IPSOA Scuola di Formazione (Milano).

Docente del Master in Transfer Pricing (prima edizione).

Mag 2012:                Scuola Superiore dell’Economia e delle Finanze – SSEF (Venezia).

Docente del corso “Convenzioni internazionali e cooperazione tra Amministrazioni fiscali di Stati diversi”.

17 Apr 2012:            ANDAF Academy (Milano).

Relatore nel convegno in tema di “Transfer pricing e attività di verifica fiscale”.

21 Feb 2012:            SDA Bocconi – Osservatorio Fiscale e Contabile (OFC) diretto dal Prof. Garbarino (Milano).

Relatore al convegno sul tema delle “Attività ispettive in materia di transfer pricing e fiscalità internazionale”.

25 Ott 2011:            IPSOA Scuola di Formazione (Parma).

                              Docente del corso di specializzazione in tema di “International Tax & Transfer Pricing”.

3 Ago 2010:             Camera di Commercio della Repubblica di San Marino.

Relatore nel seminario sul tema: “Flussi internazionali e aziendali: transfer pricing, residenza fiscale, CFC, Black list” (evento patrocinato dalle Segreterie di Stato per gli Affari Esteri, per le Finanze e per l’Industria, e dalle Associazioni di Categoria ANIS, OSLA, UNAS, USC e USOT).

Mag 2010:                Università degli Studi di Castellanza – LIUC.

                              Docente nel Master CFO (di secondo livello) per responsabili amministrativi aziendali (Modulo di “Fiscalità comunitaria e internazionale”).

Mag 2010:                Unione Industriali di Treviso.

                              Relatore nel convegno “UNICO 2010 – Dal bilancio di esercizio alla determinazione delle imposte.

2010:                      Link Campus University of Malta (sede di Roma).

Corso di Laurea Magistrale in International Management.

Docente/Tutor del corso di “Pianificazione Fiscale e Finanziaria Internazionale”.

2009:                      Link Campus University of Malta (sede di Roma).

Corso di Laurea Magistrale in International Management.

Docente/Tutor del corso di “Pianificazione Fiscale e Finanziaria Internazionale”.

2009:                      CUOA Finance di Montebelluna (TV).

Docente nel corso di specializzazione per i promotori finanziari di Veneto Banca sul tema: “Investimenti all’estero: monitoraggio fiscale, segreto bancario, controlli tributari e norme antielusive”.

Mag 2008:                Seconda Università di Napoli – Facoltà di Economia.

Corso di Laurea Magistrale in Finanza per i Mercati.

Docente del corso di “Diritto Tributario Internazionale”. Moduli dedicati alle norme interne di contrasto dell’elusione ed evasione fiscale internazionale (Transfer Pricing, Esterovestizione, Paradisi Fiscali, ecc.) – Cattedra del Prof. Avv. Manlio Ingrosso (Ordinario di Diritto Tributario).

Il materiale didattico (Norme interne di contrasto dell’elusione e dell’evasione fiscale internazionale – Transfer pricing – Paradisi fiscali – Indeducibilità Black Costs – Pex e dividendi – CFC – Residenza – Esempi) è disponibile on line. Lo stesso materiale è stato ritenuto di particolare interesse dal Prof. Avv. Ivo Caraccioli (già Ordinario di Diritto Penale Tributario dell’Università di Torino) e pubblicato sul sito del Centro di Diritto Penale Tributario (www.dirittopenaletributario.net).

17 Nov 2007:            Seconda Università di Napoli – Cattedra di Diritto Tributario (Caserta – Palazzo Reale).

Relatore nel “Simposio scientifico internazionale sulla cooperazione di giustizia per lo sviluppo e la pace nel Mediterraneo” presieduto e coordinato, tra gli altri, dal Prof. Avv. Victor Uckmar.

Relazione sul tema de “La creazione della zona di libero scambio Euro-Mediterranea: aspetti di politica commerciale, fiscale e doganale” nel workshop presieduto dal Prof. Giuseppe Tesauro (Giudice della Corte Costituzionale) e coordinato dal Prof. Avv. Manlio Ingrosso.

Relazione pubblicata in “Diritto e Pratica Tributaria Internazionale”, ed. Cedam, n. 3/2009.

Mag 2007:                Jersey Island (UK)

Conferenza in materia di Fiscalità e Finanza Internazionale ed Europea organizzata dal Network Russell Bedford International. Al seguito del relatore italiano, Prof. Fabio Corno (docente dell’Università di Milano-Bicocca). Temi trattati:

  • Fiscalità delle PMI;
  • Ruolo del Consulente nell’assistenza alle PMI;
  • Principi e strumenti della Finanza Islamica;
  • Pianificazione Fiscale e Finanziaria Internazionale per le PMI.

 

Il sottoscritto autorizza il trattamento dei dati nei limiti previsti dal D.Lgs. 196/2003.

 


Allegato n. 3 al Curriculum

ALTRE INFORMAZIONI:

Altre esperienze:

4 Apr 2016:             Idoneità all’insegnamento delle materie di Diritto Tributario, Scienza delle Finanze, Finanza Aziendale, Politica Economica presso l’Università LUISS Guido Carli di Roma.

Set 2015:                 Nomina a membro del Comitato Scientifico dell’Istituto Nazionale di Ragioneria (INR) di Milano.

2009 – 2013:            Pubblicazione articoli nel BlogPostilla” del Dott. Piergiorgio Valente, pubblicato da IPSOA – Wolters Kluwer.

Mar 2013:                Direttore Editoriale del periodico digitale free ECONOMIAeDIRITTO.it (il cui Comitato Scientifico è partecipato da docenti nazionali e internazionali, tra cui il Prof. Claudio Sacchetto, professore ordinario di diritto tributario dell’Università di Torino).

2013:                      Coordinatore del progetto di ricerca in materia di “Criminologia Tributaria” (www.criminologiatributaria.it).

2012:                      Cultore di Diritto Tributario presso l’Università E-Campus di Novedrate (CO).

Ott 2011:                 Presidente e Direttore Scientifico del Centro Studi Economia e Diritto – Ce.S.E.D. – (www.economiaediritto.it).

Gen 2008:                Socio ordinario del “Centro di Diritto Penale Tributario” del Prof. Ivo Caraccioli dell’Università degli Studi di Torino.

Apr 2007:                Collaborazione con il Prof. Fabio Corno (www.studiocorno.it) nella pubblicazione di contributi in materia tributaria nella sezione “Fisco on line” del Corriere della Sera.

Attività di volontariato:

Ott – Dic 1994:         Partecipazione ad intervento militare in aiuto alle popolazioni alluvionate del Piemonte in qualità di allievo Ispettore della Guardia di Finanza.

Esperienze all’estero:

Mag 2007:                Jersey Island (Regno Unito) – Assistente del Prof. Fabio Corno alla Conferenza sulla fiscalità internazionale ed europea organizzata dal Network Russell Bedford International.

Altri viaggi:               Svezia (Stoccolma), Spagna (Barcellona), Danimarca (Copenaghen), Francia (viaggio militare internazionale), Germania (ospite presso il campus dell’Università di Bayreuth), Svizzera (Canton Ticino), Croazia.

Idoneità in selezioni e concorsi:

2016:                      Idoneità all’insegnamento di Diritto Tributario, Scienza delle Finanze, Politica Economica e Finanza Aziendale presso l’Università LUISS Guido Carli di Roma.

2015:                      Nomina a membro del Comitato Scientifico dell’Istituto Nazionale di Ragioneria (INR) di Milano.

2014:                      Nomina a membro del Comitato Scientifico del Corso di laurea in “Scienze Criminologiche, investigative e della sicurezza” dell’Università degli Studi L.U.de.S. di Lugano (CH) e Malta (MT).

2014:                      Nomina ad Adjunct Professor del Corso di laurea in “Scienze Criminologiche, investigative e della sicurezza” dell’Università L.U.de.S. di Lugano (CH) e Malta (MT).

2014:                      Accreditamento presso Eupolis Lombardia – Istituto superiore per la ricerca, la statistica e la formazione, per lo svolgimento di incarichi di collaborazione, studio, ricerca, consulenza e formazione.

2013:                      Idoneità nella valutazione dei titoli, ai fini della selezione, per titoli e colloquio, di un ricercatore a tempo determinato per il settore concorsuale 12/D2 – Diritto Tributario – IUS/12, Diritto Tributario, Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Brescia.

2012:                      Idoneità nella valutazione dei titoli, ai fini della selezione comparativa di un professore a contratto di Diritto Tributario presso l’Università del Piemonte Orientale – Dipartimento di Giurisprudenza, Scienze Politiche Economiche e Sociali.

2010:                      Ammissione all’albo dei consulenti FORMEZ, ente per la formazione nella Pubblica Amministrazione.

15 lug 2009:            Idoneità nella selezione per titoli, ai fini dell’impiego con contratto a tempo indeterminato presso il Dipartimento delle Finanze del MEF (Commissione Tributarie del Centro-Nord a scelta del candidato).

Apr 2007:                Ammissione all’albo dei consulenti del IReR (Istituto Regionale di Ricerca della Lombardia) con la qualifica di “Ricercatore”.

27 Ott 2006:            Idoneità nel concorso pubblico per esami per il Dottorato di Ricerca in Diritto Tributario presso la Seconda Università di Napoli – Facoltà di Economia.

2004-2005:              Idoneità nel concorso, per titoli ed esami, per il reclutamento di 4 Ufficiali laureati della Guardia di Finanza (ruolo speciale/dirigenziale).

1996:                      Idoneità agli esami finali della Scuola Ispettori Guardia di Finanza e acquisizione della qualifica di Ufficiale di polizia tributaria e giudiziaria.

1994:                      Idoneità nel concorso pubblico per titoli ed esami come allievo ispettore della Guardia di Finanza.

Riconoscimenti istituzionali:

2008:                      “Encomio Solenne” conferito dal Comandante Generale della Guardia di Finanza per aver contribuito a recuperare 3,6 miliardi di Euro, a seguito di indagini economico-finanziarie particolarmente complesse, aventi rilevanza nazionale e internazionale.

Milano, 27 febbraio 2017                                                                     Claudio Melillo

Il sottoscritto autorizza il trattamento dei dati nei limiti previsti dal D.Lgs. 196/2003.

di Alessandro Blatti e Ingo Sigulin

Con la sentenza C 285/10 del 9 giugno 2011 la Corte di Giustizia europea (di seguito, anche “CGUE”) si pronuncia, per la prima volta, sul problema della determinazione della base imponibile IVA in relazione ad operazioni soggette alla disciplina del Transfer pricing, affermando che la rideterminazione dell’operazione infragruppo a prezzi di mercato non è rilevante ai fini di tale imposta.

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